Amatrice “alveare” del Centro Italia con Save The Queen. Il Comune del Reatino, devastato dal sisma del 2016, diventa terreno fertile e concreto della nuova campagna di Legambiente realizzata in collaborazione con FRoSTA e con la partnership tecnica della start-up Beeing. Resilienza e operosità uniscono infatti, in un filo ideale, gli abitanti colpiti dal terremoto e le api, specie a rischio estinzione e impollinatori preziosissimi su cui l’associazione ambientalista punta a sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni, offrendo al contempo un’opportunità di rinascita economica in luoghi che attendono ancora di ripartire.
L’appuntamento è per oggi pomeriggio alle ore 16, con un evento in streaming trasmesso in diretta da Rocchetta (frazione di Amatrice) sulle pagine Facebook di Legambiente, Legambiente Agricoltura, Save The Queen e FRoSTA nel corso del quale 50 alveari saranno donati a cinque apicoltori dell’area del cratere centrale del terremoto di quattro anni. Interverranno Stefano Ciafani, presidente di Legambiente; Angelo Gentili, responsabile Agricoltura di Legambiente; Gianluca Mastrocola, direttore generale di FRoSTA Italia; Felix Ahlers, CEO – FRoSTA AG, in collegamento esterno; Roberto Pasi, Founder e CEO della start-up Beeing; Gaia Giulia Di Sabatino, apicoltrice.
A ricevere in dotazione gli alveari saranno le apicoltrici e gli apicoltori Valentina Capone e Alessandro Novelli di Amatrice; Gaia Giulia di Sabatino di Torano Nuovo; Roberto Pichini di Spelonga (frazione di Arquata del Tronto) e Annamaria Martini di Venarotta. Una donazione che consentirà loro di fare ripopolamento degli insetti impollinatori, ma anche di avvicinare tutti al mondo delle api: insieme a 45 arnie classiche, saranno loro consegnate infatti anche cinque arnie tecnologiche pensate per permettere a chiunque di osservarle in totale sicurezza e senza disturbarne il lavoro, in piena linea con la missione divulgativa di Save The Queen. Dopo il lancio della campagna, che ha preso ufficialmente il via lo scorso 20 maggio in occasione della Giornata mondiale delle Api, si passa dunque alla fase operativa.
Che cosa rischiamo di perdere? In Europa l’84% delle specie coltivate e il 78% delle specie dei fiori selvatici dipendono dall’impollinazione degli insetti, ma il 37% delle api è in declino (Fao, 2019). Restringendo lo sguardo al solo Belpaese, nel 2019 la produzione italiana di acacia e agrumi – strettamente legata al lavoro degli impollinatori – ha registrato una contrazione del 41% rispetto alle attese: secondo l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea), ciò ha comportato una riduzione dei ricavi stimata in circa 73 milioni di euro per gli agricoltori. Se l’impollinazione delle api dovesse venire meno, sarebbero a rischio la sicurezza alimentare e la varietà dei cibi che finiscono sulle nostre tavole. Minacciate dai cambiamenti climatici, ma anche dall’uso massiccio di pesticidi in agricoltura, le api necessitano di interventi tempestivi di salvaguardia e di buone pratiche agricole incentrate sulla tutela della biodiversità. Un percorso virtuoso che, nel caso di realtà come Amatrice e di altri comuni del Centro Italia, può e deve intrecciarsi con produzioni di qualità capaci di tenere in vita territori di straordinaria bellezza che recano i segni di una devastazione economica e socio-culturale cui non è stato ancora posto rimedio.
Ben 303 le vittime del terremoto che tra il 24 agosto e il 30 ottobre 2016 ha cancellato interi paesi, colpendo un’area di oltre 8 mila chilometri quadrati tra Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo, abitata da 600 mila persone che in molti casi hanno perso tutto. Tra loro, tantissimi cittadini che hanno scelto di non abbandonare la propria terra e che oggi rappresentano una speranza concreta affinché la ricostruzione, ancora da compiersi, sia incentrata sulle comunità e soprattutto sui giovani.
“La scelta di presentare la nuova fase di Save The Queen nella cornice amatriciana non è casuale: abbiamo voluto dare un segnale per il futuro in un territorio dove tante donne e uomini, nonostante la crisi dovuta all’emergenza Covid-19 e le conseguenze del sisma, continuano a gestire le proprie imprese, tenendo vive comunità altrimenti destinate a scomparire a causa dello spopolamento. Con la consegna delle arnie agli apicoltori da noi individuati, quest’oggi, vogliamo contribuire al rilancio di luoghi che hanno moltissimo da offrire, in termini di risorse umane, produttive, ambientali – spiega Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – Quello svolto dalle api, del resto, è un servizio ecosistemico essenziale e irrinunciabile. La moria di questi insetti, che negli ultimi anni ha subito una brusca accelerazione, va fermata prima possibile. Servono modifiche al prossimo piano d’azione per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, una riduzione dell’uso dei pesticidi in agricoltura e una maggiore diffusione del biologico: tutti passi importanti nella sfida ai cambiamenti climatici e alla perdita di biodiversità, in cui si inserisce la nostra campagna”.
“Quella con Legambiente – dichiara Gianluca Mastrocola Direttore generale di FRoSTA Italia – è una collaborazione nata “naturalmente”: FRoSTA infatti da sempre è impegnata nella ricerca e nello sviluppo di prodotti e processi di produzione sempre meno impattanti a livello ambientale e ha individuato in Legambiente il partner ideale per dare evidenza a questo aspetto che connota profondamente la nostra realtà. Il percorso che stiamo facendo con Legambiente tocca proprio i temi della biodiversità e dell’importanza del clima, ma anche della salvaguardia del freddo attraverso la tutela dei ghiacciai, la bioeconomia delle foreste e dell’economia circolare. FRoSTA Amica della Natura non è solo un appuntamento, ma un sistema di iniziative che possa contribuire a migliorare la qualità di vita della collettività”.
Le partnership. L’iniziativa vede la collaborazione di Legambiente con FRoSTA, azienda leader nel settore dei surgelati, da anni impegnata nella ricerca e nello sviluppo di prodotti e processi di produzione sempre meno impattanti a livello ambientale. FRoSTA sosterrà le popolazioni dell’Italia centrale e la tutela delle api con la donazione agli apicoltori delle arnie che, per l’occasione, verranno rinominate “gli alveari di FRoSTA”. Un’azione concreta all’interno di una partnership più ampia che toccherà i temi della biodiversità, con particolare attenzione alla naturalità dei prodotti, ma anche quelli del sociale e dell’economia circolare. L’apporto di Beeing, start-up che crea soluzioni innovative per difendere le api e semplificare il lavoro di apicoltori e agricoltori, sarà invece fondamentale per la parte tecnica di Save The Queen: oltre alle arnie, Beeing fornirà gli strumenti digitali di monitoraggio delle api, consentendo di avere in tempo reale tutte le informazioni sugli sciami, tra cui temperatura, umidità e posizione Gps. Una collaborazione che avrà un suo spazio virtuale specifico, dove potere accedere anche a diversi contenuti di approfondimento, foto e video.
Le azioni di Save the Queen. La consegna degli alveari ad Amatrice è soltanto una delle azioni di cui si compone la campagna, che punta a creare diversi alveari sparsi per la Penisola. Insieme all’adozione delle arnie, Save the Queen prevede anche una mappatura capillare in tutta Italia per individuare proprio attraverso le api pesticidi e metalli pesanti; la nascita di nuovi orti urbani; accordi con aziende agricole per tutelare e incrementare la presenza di api e insetti pronubi nei territori; campagne informative rivolte ai cittadini con percorsi didattici e attività di sperimentazione che coinvolgeranno il mondo universitario e della ricerca; pressing sul mondo istituzionale per chiedere interventi e risposte concrete; la creazione di una rete di Comuni amici delle api; la creazione di una rete di Parchi “Save The Queen”, con azioni economiche a sostegno diretto di filiere agricole produttive virtuose; la realizzazione di una linea di miele Save The Queen, una selezione di mieli italiani di alta qualità, prodotti nel massimo rispetto delle api e degli ambienti naturali.