Una nomina all’unanimità quella che ha eletto Bruno Pilzer alla presidenza dell’Istituto di Tutela Grappa del Trentino, tra i decani del settore e già vicepresidente dei precedenti Consigli dell’Istituto. Classe 1959, trentino doc, enologo, sposato, con due figli. Originario di Faver in Val di Cembra dove collabora nella distilleria di famiglia fondata nel 1957, Pilzer rappresenta una delle tradizioni distillatorie tra le più storiche del Trentino e d’Italia. Da tanti anni lavora con la Fondazione Edmundo Mach di San Michele all’Adige per diversi anni come analista, poi nella gestione della distilleria della Fondazione e recentemente anche come docente nel corso di Alta Formazione. Tra le attività anche quella di giudice per 9 volte in concorsi internazionali.
«Un incarico che mi onora e al contempo mi investe di una grande responsabilità nel rappresentare non solo uno dei marchi del settore più conosciuti in Italia e nel mondo, ma soprattutto i tanti colleghi con i quali spero di poter condividere gli obiettivi di questo mandato – spiega il neo presidente Pilzer – devo ringraziare il presidente uscente, Mirko Scarabello con il quale in questi tre anni abbiamo intrapreso un nuovo percorso di promozione e di valorizzazione della grappa del Trentino, non sarà facile rimanere alla sua altezza».
Alla vicepresidenza ci sarà il giovane Alessandro Marzadro, alla terza generazione della distilleria omonima. Territorio, tutela, qualità, sono solo alcune delle parole chiave che il nuovo presidente dell’Istituto utilizza per parlare del prossimo futuro dell’Istituto. «Abbiamo un prodotto che rappresenta un fiore all’occhiello nel panorama internazionale dei distillati – spiega il neo presidente – da qui dobbiamo ripartire per raccontare la storia centenaria che ci ha portato a dove siamo oggi».
Dalla promozione alla tutela, passando per la formazione: le prossime sfide dell’Istituto di Tutela Grappa del Trentino. «Il nostro obiettivo è quello di guardare sempre al futuro, senza perdere la tradizione, ma con grande attenzione all’ innovazione. Vogliamo allo stesso tempo dialogare con il consumatore di oggi e di domani – continua Bruno Pilzer – per farlo avremo sicuramente bisogno di puntare su un concetto di promozione più dinamico e con un contatto diretto con l’appassionato». A questo proposito risulta importante il lavoro svolto in questi anni dal “sistema Trentino”, grazie anche all’attività di Trentino Marketing, volto a valorizzare soprattutto la promozione integrata del territorio, passando proprio dai prodotti di eccellenza come la grappa. «L’idea è quella di diventare un modello di “grappa turismo”, così come da sempre esiste nel vino – continua Pilzer – il tutto sfruttando da un lato il know how di tante distillerie che già da anni lo stanno facendo, con l’obiettivo di creare un percorso emozionale alla scoperta della grappa trentina che a differenza di altri distillati internazionali può contare su storie di persone e di territori tutte diverse tra di loro». La formazione, l’altro aspetto fondamentale per il miglioramento continuo della qualità. «Partiamo da una base ottima che è rappresentata dalla Fondazione Mach che dobbiamo ringraziare perché in questi anni, un, ha cambiato l’approccio didattico anche nei confronti della grappa e dei distillati – ancora il presidente dell’Istituto – per poi avere un confronto continuo tra noi soci distillatori al fine di garantire agli appassionati del nostro prodotto quella continuità e quella eccellenza che da sempre ci ha permesso di fare la differenza». Eventi: puntare sul contatto diretto con il consumatore. «Sia i consumatori, tanti, che arrivano in distilleria con i quali dovremo avere un modo univoco per comunicare la qualità del nostro prodotto, sia quelli che incontreremo in eventi mirati che andremo a fare», chiude Bruno Pilzer.
Oltre al presidente Bruno Pilzer e al Vicepresidente Alessandro Marzadro, compongono il CdA dell’Istituto gli altri consiglieri Rudy Zeni (Distilleria Zeni), Bernardino Poli (Casimiro), Carlo Pezzi (Pezzi), Giuliano Pisoni (Distilleria Pisoni), Luigi Cappelletti (Cappelletti Nova Salus), Fabio Andreis (Distillerie Trentine), Franco Bertagnolli (Bertagnolli).
L’Istituto di Tutela della Grappa del Trentino è stato fondato nel 1960 con l’obiettivo di tutelare e promuovere il prodotto. Oggi conta 25 soci dei quali 22 sono distillatori e rappresentano la quasi totalità della produzione trentina ed ha il compito di valorizzare la produzione tipica della Grappa ottenuta esclusivamente da vinacce prodotte in Trentino e di qualificarla con un apposito marchio d’origine: il tridente con la scritta “Trentino Grappa”. Quello della grappa in Trentino è un settore di non piccolo conto, soprattutto se calato nell’economia locale. Ogni anno vengono prodotti in Trentino circa 7.500 ettanidri di grappa (il 10% del totale nazionale in bottiglie da 70 cl) vale a dire circa 2,5 milioni di bottiglie equivalenti, distillando 130 mila quintali di vinaccia. Tre le tipologie principali di grappa prodotta: quella da uve bianche e aromatiche (60% del totale) e il restante 40% uve a bacca rossa.