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Lun. Nov 25th, 2024

Mulino Valsusa festeggia un anno esatto. Era il 1 dicembre 2019 quando, sotto una pioggia battente, si tagliava il nastro nel vecchio mulino ottocentesco di Bruzolo, riportato a nuova vita, l’unico della Valle di Susa restaurato per fini produttivi. Un progetto di rilancio per  l’intera Valle, che ha fatto dell’etica il suo diktat: «E’ stato un anno stravolto dalla pandemia. Questo ha dimostrato di essere un progetto forte, sano, buono, che fa del bene a un territorio. Deve ancora trovare una sostenibilità economica, ma questo non frena l’entusiasmo» dice Massimiliano Spigolon, ideatore e anima del progetto.

Un’intera valle al lavoro: 30 gli agricoltori coinvolti nel 2020

Il Mulino, dalla sua nascita, ha puntato a stimolare una valle, quella di Susa, coinvolgendo i contadini e tornando a coltivare zone abbandonate da anni, garantendo loro prezzi giusti nella vendita del grano, supportandoli economicamente nella spesa della semina come nella raccolta. Se lo scorso anno, alla partenza del progetto, gli agricoltori coinvolti erano 14, adesso si è saliti a 30. Parallelamente si è passati da 12 ettari coltivati, molti con antiche varietà recuperate, a 35 ettari. «Ribadiamo che questo è un progetto etico, basato sulle buone pratiche agricole e sulla coltura» spiega Spigolon. L’altro lavoro fatto è stato sul prodotto finale. Le farine valsusine prodotte dal Mulino sono state destinate alla Valle: sono finite in una ventina tra ristoranti, rifugi e agriturismi, oltre che in una ventina di negozi, da Sestriere a Pianezza. Un accordo è stato firmato anche con la grande distribuzione.

La pandemia ha però bloccato questa vendita visto che le richieste dei ristoranti si sono fermate e molti negozi sono in difficoltà e hanno bloccato gli ordini: per questo, mentre continua ad essere sempre aperto lo spaccio interno al Mulino, a Bruzolo, nelle scorse settimane è stato lanciato il sito www.mulinovalsusa.it con un e-commerce: «Ciò che ci ha stupito è che sono arrivati ordini dalla Sardegna come dalla Francia e dell’Austria, dal Veneto e dal Lazio, segno che il progetto è apprezzato. La sensibilità è aumentata notevolmente e le farine vengono riconosciute come un prodotto valido».
Il Mulino, festeggiato l’anno, spera che i panificatori e le pizzerie della valle si mettano in gioco maggiormente: «Sappiamo che le nostre farine sono più difficili tecnicamente proprio perché non usano miglioratori e stabilizzanti e quindi richiedono abilità maggiori per lavorarle, ma sappiamo che in valle non mancano le capacità– spiega Spigolon – Questa scelta impatterebbe positivamente sulla qualità dei prodotti ma sopratutto a sostegno del territorio».

La nuova sfida: nasce ora “Gustinsieme” con gli artigiani valsusini

In occasione del compleanno, è stato lanciato il progetto Gustinsieme. «Dopo aver lavorato per creare una filiera agricola e risvegliare un comparto della Valle, abbiamo valutato fosse giusto lavorare a una filiera di trasformazione». In pratica, mettere insieme una squadra di artigiani d’eccellenza per la creazione di prodotti cento per cento Valsusa: creati con le farine del Mulino, realizzati da artigiani valsusini. Un’altra idea che non riguarda solamente gli interessi di un’unica realtà, ma cerca di supportare diversi attori del territorio, proprio in questo periodo dove la crisi si sente più vicina.
Le ricette? Sono quelle della storia di questo territorio e sono custodite, a garanzia del progetto, al Mulino. Per ora, Gustoinsieme propone biscotti, paste di meliga, fette biscottate e il panettone Prosperoso.
Al momento, coinvolge il panificio di Matteo Marzo, che ha sedi a Susa e Venaus, il Biscottificio Rege di Sant’Antonino di Susa e il Laboratorio Amo di Bussoleno. «Lanciamo una call: vorremmo coinvolgere più artigiani possibile. L’idea è di un’intera valle che diventa un laboratorio artigiano». Intanto, i prodotti cento per cento Valsusa marchiati Gustoinsieme sono già in vendita sul sito del Mulino e sono un modo per sostenere, sotto Natale, la Valle di Susa.

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