«Il vino italiano è un settore fondamentale che esprime un valore alla produzione di circa 12 miliardi e un export che nel 2020 si è fermato a 6,3 miliardi di euro, in flessione del 2,3% rispetto all’anno precedente. In questo scenario ritornare a programmare e a fare eventi in presenza è ancora più fondamentale”. A sottolinearlo è Maurizio Danese, presidente di Veronafiere in occasione della presentazione della special edition di Vinitaly. “Lo confermano gli operatori nazionali ed esteri di Vinitaly in un sondaggio realizzato tra dicembre e gennaio scorsi: oltre il 30% del campione ha evidenziato che partecipare alle fiere sarà ancora più importante che in passato, mentre più del 60% ritiene che le fiere saranno ugualmente rilevanti”, afferma Danese.
«L’asse del mercato è mutevole e non solo per l’emergenza – commenta Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere –. Secondo quanto segnalato dal nostro Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, se analizziamo nel loro complesso i risultati di gennaio di quest’anno con lo stesso mese del 2020, in regime pre-Covid, per l’Italia la partenza è con un gap a valore del -19% nei primi 10 mercati della domanda. Dati ancora parziali ma che fanno riflettere su quanto sia fondamentale in questo periodo complesso potenziare l’azione di promozione sui buyer chiave. Vinitaly, anche nel 2021, servirà proprio a questo»