Le api, oltre a fornirci un alimento prezioso come il miele, sono molto sensibili alla qualità dell’ambiente e, anche in ambito urbano, sono in grado di segnalare la presenza di agenti inquinanti. A confermarlo è “Api e Orti Urbani”, il progetto scientifico-educativo di monitoraggio ambientale partito nel 2017 su iniziativa di Conapi, il Consorzio Nazionale Apicoltori leader nella produzione di miele nazionale biologico e convenzionale, che riunisce più di 600 apicoltori e oltre 100 mila alveari in tutta Italia, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari dell’Alma Mater Studiorum di Bologna. L’iniziativa, giunta al quarto anno, ha coinvolto cinque città: Bologna, Milano, Torino, Roma e Bari.
Il progetto “Api e Orti Urbani”, anche se a livello dimostrativo, vuole evidenziare le potenzialità degli indicatori biologici, nel nostro caso le api, nella valutazione dello stato di salute dell’ambiente in cui viviamo. In questi quattro anni di indagini è stato infatti possibile evidenziare alcune criticità, rilevate dalle api e in seguito rientrate, che sarebbero state difficilmente riscontrabili con altri sistemi di valutazione. Il progetto è stato un veicolo importante di scambio tra molti soggetti pubblici, privati, economici e di volontariato, che, come le api, hanno lavorato insieme per il raggiungimento degli obiettivi comuni.
C’è dunque attesa per “Coltivare nelle città il benessere di tutti”, il convegno online che giovedì 15 aprile, dalle ore 10.00, presenta i risultati di quattro anni di un progetto molto importante per le sue potenzialità, al di là della forzata esiguità delle postazioni negli orti urbani delle città coinvolte. Le anticipazioni indicano che gli esiti conseguiti nel 2020 nelle 5 città coinvolte in generale sono positivi, anzi i migliori da quando hanno preso il via le indagini.
L’appuntamento digitale sarà coordinato e moderato, come ormai consuetudine, dal giornalista Marco Fratoddi, direttore di Sapereambiente. Giorgio Baracani, vicepresidente Conapi-Mielizia, introdurrà i lavori in collegamento da un apiario, illustrando l’importanza delle api per l’ambiente e l’origine dell’iniziativa. La parola passerà poi ad Andrea Segrè, fondatore di Campagna Spreco Zero e primo partner del progetto “Api e Orti Urbani”, con la postazione collocata nei “Cento Orti” del Caab-Centro Agro-Alimentare di Bologna.
Seguiranno gli interventi dalle postazioni per raccontare le esperienze dei singoli gruppi e l’importanza delle attività svolte, al di là del monitoraggio. Da sottolineare che quest’anno si è aggiunta la postazione di Roma: ne parlerà Mario Mineo, archeologo apicoltore, che gestisce l’apiario posto sul tetto del Museo delle Civiltà – Museo Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”. Sempre da Roma, Alberto Sasso, architetto e presidente EUR spa, e Daniele Cangioli, presidente dell’associazione “Api Romane”, presenteranno in anteprima il progetto della splendida installazione di un apiario didattico presso l’EUR.
Giancarlo Quaglia (Floramo Corporation srl-Life Analytics) farà una panoramica dei risultati emersi non solo dalle analisi di queste postazioni, ma anche da altri luoghi oggetto di monitoraggio (progetti che sta monitorando). A Claudio Porrini (DISTAL – Università di Bologna) il compito di illustrare i dati. In chiusura, è previsto un breve intervento di Roberto Ferrari del Centro Agricoltura Ambiente “Giorgio Nicoli”, che dal 2014 gestisce il progetto “Verde Urbano”, che quest’anno ha unito l’uso di metodi alternativi per mantenere “in salute” gli spazi verdi senza avvelenare le api al tema “come allestire un giardino amico delle api”.
I due progetti, infatti, saranno sempre più integrati per ragionare di “corridoi ecologici nelle città”, dove le api e dunque gli impollinatori diventano indicatori della salute degli spazi verdi urbani. Attraverso la gestione corretta di orti, giardini e parchi si formano comunità che condividono esperienze dirette di come sia importante conoscere questa parte della natura (fiori spontanei, insetti utili) e avvicinarsi a questo mondo sconosciuto e trascurato, ma fondamentale per il mantenimento della biodiversità.
Per seguire i lavori del convegno in diretta basta collegarsi alla pagina Facebook Conapi (https://fb.me/e/7qz4lEfPw) o alla homepage www.sapereambiente.it / canale YouTube https://www.youtube.com/watch?v=ifoE7SecFuw.