Breaking
Ven. Nov 22nd, 2024
riso scotti manifesto green

Un progetto di economia circolare e sostenibilità partecipata, per valorizzare la filiera italiana del riso.

Natura, Innovazione e Progresso hanno ispirato il genio di Leonardo da Vinci e oggi ispirano il percorso di economia circolare di Riso Scotti. Un progetto di Sostenibilità della Filiera del Riso Italiano, dal campo alla tavola, sfociato in un Manifesto, in cui l’azienda risiera pavese nel suo ruolo di industria di trasformazione si propone come ponte tra il mondo agricolo e quello dei consumi, coinvolgendo sementieri, agricoltori, partner industriali, trasportatori, distribuzione e consumatori finali in un progetto virtuoso e circolare di condivisione delle migliori soluzioni sostenibili, per valorizzare la biodiversità italiana nel rispetto dell’ambiente e delle risorse naturali.

L’IMPORTANZA DELL’ACQUA

L’elemento vitale, e il comun denominatore della filiera, è l’acqua. Il riso ha un impatto positivo sul ciclo idrico perché fa sì che si attivi un circolo virtuoso di riciclo, che fa arrivare l’acqua al delta del Po senza perderne una sola goccia, anzi incrementandone il volume. Un litro d’acqua che arriva dalle montagne, attraverso il Po e il Canale Cavour, diventa a valle un litro e mezzo, grazie alla conformazione del terreno e alle piogge: si usa per il riso, va in falda e riemerge a valle. L’agricoltore non si limita a utilizzare l’acqua, ma la immette di nuovo nell’ambiente, rendendola l’ingranaggio fondamentale di un meccanismo perfetto.

MENO EMISSIONI, PIU’ EFFICIENZA

Il chicco maturo e raccolto è portato nel quartier generale di Pavia dove viene trasformato. Riso Scotti punta su processi innovativi, performanti, efficienti e meno impattanti a livello ambientale. Dai sistemi di coltivazione nei campi fino alla trasformazione in riseria, l’utilizzo delle risorse naturali come l’acqua e l’energia green costituiscono le direttrici di un approccio coordinato da una competenza ingegneristica energetico-ambientale, in grado di individuare opportunità di miglioramento e risparmio, coniugando la sostenibilità ambientale e quella industriale. In quest’ottica, sono state sviluppate soluzioni per l’autoproduzione dei vettori elettrici e per la generazione del vapore necessario nei processi produttivi attraverso una caldaia per la combustione della biomassa ricavata dal sottoprodotto della lavorazione del riso. A ciò si aggiunge la valorizzazione dell’acqua con un impianto di potabilizzazione anaerobico.

LOGISTICA GREEN

A concorrere alla causa green del minor impatto ambientale c’è la logistica. I carichi e i viaggi sono ottimizzati, una nuova efficienza che ha tolto dalla strada 600 mila chilometri di percorrenza su gomma, mentre per i percorsi più corti sono adottati mezzi alimentati a gas naturale liquefatto. E per il futuro? Mezzi elettrici e trasporto intermodale.

IL CONSUMATORE CHIUDE IL CERCHIO

Il viaggio del riso termina sulla tavola, con un prodotto che arriva con tutte le garanzie di qualità, tracciabilità e sicurezza alimentare. A chiudere il ciclo c’è il consumatore finale, con un ruolo importantissimo in perfetta ottica di economia circolare: massima attenzione a non sprecare cibo e profondo impegno a differenziare correttamente gli imballaggi, così da avviare i materiali al riciclo.

Fonte Food.it

Related Post