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Dom. Nov 24th, 2024

Dall’inizio del 2020, complice la pandemia, il Food & Beverage italiano ha dovuto affrontare delle sfide di non poca gravità, tra chiusure forzate, necessità di innovazione e migrazioni digitali. Protagonista è senza dubbio l’e-commerce: il commercio digitale e le sue piattaforme online hanno vissuto in tutti i settori una crescita esponenziale con numeri da capogiro.

I numeri dell’e-commerce in Italia

Il 2020, parallelamente a un crollo delle vendite al dettaglio, ha assistito a una crescita straordinaria del commercio online in Italia, che ha registrato un aumento del 50,2% rispetto al 2019. In condizioni normali, tale crescita si sarebbe dovuta verificare nell’arco di circa 10 anni, ma il contesto di lockdown dovuto alla pandemia da Coronavirus ha accelerato notevolmente il processo.

Questa crescita non si è arrestata, né ha rallentato, con l’arrivo del 2021: l’ultimo Shopping Index di Salesforce indica infatti come, nel primo trimestre del 2021, la crescita globale dell’e-commerce è stata del 58%. In Italia l’aumento è stato ulteriormente notevole, arrivando al 78%. Il nostro paese si colloca infatti al quarto posto per quanto riguarda la crescita degli acquisti online, dopo Canada, Olanda e Regno Unito. In Italia, questo aumento è addirittura superiore a quello registrato nel primo trimestre dell’anno precedente, dove la percentuale era del 26%.

Il commercio online nel settore Food & Beverage

Il commercio digitale, in particolare negli ultimi due anni, si è imposto prepotentemente in Italia come all’estero. Ma il nostro settore gastronomico ha saputo reagire ai cambiamenti di consumo degli italiani? E quali saranno le nuove sfide da affrontare per i professionisti e gli imprenditori del mondo food?

Insieme ad altri, anche il settore Food & Beverage in Italia ha riscontrato una crescita a partire dal 2020: solo nei mesi di marzo e aprile 2020, i consumi nel settore sono aumentati del 130%, arrivando a produrre 716 milioni di euro. Durante i primi mesi di lockdown, ha avuto infatti un peso determinante il desiderio degli italiani di appoggiarsi una sensazione di normalità che, secondo la nostra tradizione, è stata ricreata attorno a una tavola apparecchiata con qualche piatto di buon cibo. Secondo una ricerca dell’Istituto Piepoli, la spesa per il cibo sembra infatti essere tendenzialmente cresciuta: nel 36% dei casi gli italiani rispondono infatti di avere aumentato la spesa per l’alimentazione, nel 12% di averla diminuita, e nel 51% di averla lasciata invariata.

A una crescente domanda, le aziende del settore, dai ristoranti ai negozi di alimentari, hanno dovuto rispondere aggiornandosi e proponendo alternative basate su strumenti digitali. Questa necessità ha colto impreparate non poche aziende: fino al 2019 solo il 30% delle principali imprese italiane nel settore food possedeva un e-commerce.

Se da un lato l’aumento della domanda online ha fatto emergere alcune carenze, dall’altro ha anche rappresentato un’opportunità per ripensare il commercio gastronomico in un’ottica digitale. Le risposte da parte del settore non sono infatti mancate: box a tema da consegnare a domicilio da parte di bar e ristoranti, aumento della possibilità di pagare digitalmente, ad esempio con QR Code, e naturalmente la creazione di piattaforme e-commerce costruite ad hoc per la propria clientela e potenziale tale. Il settore food è infatti riuscito ad affermarsi tra quelli in maggiore crescita per quanto riguarda il commercio online: nel 2020 il mercato ha prodotto 2,7 miliardi di euro, rappresentando un aumento del 70% rispetto al 2019. Tutti e tre i principali segmenti del settore sono infatti attualmente in crescita:

  • Spesa al supermercato o online: nel 2020 gli acquisti online sono aumentati dell´85%, soprattutto per quanto riguarda i grossi supermercati tradizionali;
  • Enogastronomia: i consumi nell’ambito enogastronomico sono cresciuti del 63% rispetto all’anno precedente, in particolare a causa delle restrizioni legate al Covid;
  • Ristorazione online: gli acquisti sono in questo caso cresciuti del 19% rispetto al 2019, sia attraverso piattaforme aggregatrici di food delivery, sia attraverso le vendite indipendenti online dei ristoranti tradizionali.

Che si scelga di creare un e-commerce indipendente o di affidarsi a un marketplace, che si preferisca collaborare con delivery app come Glovo o creare un’app di proprietà della propria azienda, le possibilità per ripensare il proprio business in un’ottica più digitale e partecipare così alla crescita del settore sono davvero innumerevoli.

Le ragioni della crescita, e uno sguardo sul futuro

Tracciare un quadro preciso delle variabili che hanno determinato negli ultimi anni il boom del commercio online non è semplice, soprattutto perché l’intervento della pandemia ha mescolato le carte e reso difficile individuare con chiarezza i singoli fattori influenzanti. Tuttavia, accanto al Coronavirus e alle sue conseguenze su produzione, distribuzione e consumo, altri fattori sembrano essere stati determinanti. Secondo l’istituto di ricerca Eurispes, già prima della pandemia la diffusione dell’e-commerce era stata favorita da tre principali e specifici fenomeni:

  • La rivoluzione dei settori relativi a logistica e trasporti;
  • L’aumento delle possibilità di accesso a Internet, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. In questo caso un ruolo rilevante è stato giocato anche dalla crescita del traffico da mobile;
  • Lo sviluppo e l’utilizzo in ambito aziendale di nuove tecnologie in grado di fornire prodotti all’avanguardia in termini di efficienza e qualità.

Cosa succederà ora? In seguito ai periodi di lockdown, e alla conseguente migrazione online di rivenditori e consumatori, i dati sembrano per ora suggerire che le abitudini consolidatesi durante i primi mesi del 2020 siano destinate a restare. Un contesto post-pandemia comporta però la necessità di ripensare il rapporto tra online e offline, tra e-commerce e punto vendita, riflettendo sul ruolo che il negozio fisico ha nel business di un’azienda food e su come il digitale può essere complementare per creare un’esperienza d’acquisto davvero unica. Quella che è stata la risposta a un’emergenza, può ora diventare una risorsa fondamentale per creare nuovi modi di fare business nel settore Food & Beverage.

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