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SOSTENIBILITÀ

Nomad Foods (Findus) aderisce alla campagna delle Nazioni Unite ‘Race to Zero’ per ridurre le emissioni di gas serra

Il Gruppo ha sottoscritto anche la campagna Business Ambition for 1.5°C, stabilendo obiettivi coerenti con le riduzioni richieste per mantenere il riscaldamento globale a 1.5°C e approvati dalla Science Based Targets (SBTi).

 Nomad Foods Limited (NYSE: NOMD), il più grande produttore di alimenti surgelati in Europa, di cui è parte Findus Italia, ha annunciato i suoi piani per ridurre in modo significativo le emissioni di gas serra (GHG) con obiettivi scientifici coerenti con le riduzioni richieste per mantenere il riscaldamento globale a 1.5°C, l’intento più ambizioso dell’Accordo di Parigi sul clima.

Oltre a ridurre le emissioni prodotte direttamente o indirettamente, come per l’acquisto di beni, trasporto e distribuzione, del 25% in termini assoluti nei prossimi quattro anni, Nomad Foods si impegna inoltre a fornire un importante supporto ai propri fornitori, assicurando che il 75% dei fornitori maggiormente inquinanti sviluppi i propri obiettivi di riduzione delle emissioni – basati su criteri scientifici – entro il 2025.

I nuovi obiettivi sono stati approvati dall’iniziativa Science Based Targets (SBTi) e si basano sui progressi significativi già compiuti nell’ambito della strategia di sostenibilità Nomad Foods “Eating for the Planet, che include impegni già intrapresi dal Gruppo per quanto concerne approvvigionamento, nutrizione e pratiche.

Nel 2020 Nomad Foods ha ridotto in modo significativo le emissioni di carbonio per tonnellata di prodotto finito di oltre il 20% e le emissioni in termini assoluti di quasi l’11%, nonostante i volumi di produzione siano considerevolmente aumentati a causa della pandemia di Covid-19.

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Nel corso del 2020 Nomad Foods è diventata inoltre firmataria dell’iniziativa globale 10x20x30  per dimezzare le perdite e gli sprechi alimentari nelle catene di approvvigionamento entro il 2030. Sono stati già ridotti del 31% rispetto al 2015 gli sprechi per tonnellata di prodotto finito e sono stati donati 1,7 milioni di pasti alle banche del cibo per prevenire un surplus di prodotti edibili.  La Company è inoltre sulla buona strada per passare al 100% di elettricità rinnovabile in tutti gli stabilimentientro il mese di ottobre 2021e quest’annoha dimostrato un ulteriore impegno nei confronti della strategia di sostenibilità aziendale, incorporando KPI che coprono l’approvvigionamento, l’imballaggio e le emissioni di gas serra nella sua struttura di rifinanziamento.

«Ogni giorno, milioni di famiglie gustano i nostri prodotti e vogliamo assicurarci che quando i consumatori li scelgono sia una scelta positiva per loro e per il pianeta – ha dichiarato Stéfan Descheemaeker, Amministratore Delegato di Nomad Foods – Dobbiamo tutti raccogliere la sfida di realizzare un’economia a impatto zero, come mostra la Conferenza sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite di novembre (COP 26). Siamo entusiasti che l’SBTi abbia convalidato i nostri obiettivi di riduzione delle emissioni e mentre ci impegniamo nella campagna Business Ambition for 1.5°C e nella Race to Zero delle Nazioni Unite, riconosciamo che non possiamo farcela da soli. Abbiamo una catena di approvvigionamento diversificata che va dalla pesca all’agricoltura e rappresenta quasi l’80% delle nostre emissioni di gas serra – continua Descheemaeker – sono molto orgoglioso del lavoro che stiamo facendo collaborando con i nostri fornitori per realizzare il più ampio cambiamento necessario per aiutare i consumatori a mangiare in modo sostenibile. Ci concentreremo in primo luogo sugli obiettivi da raggiungere entro il 2025, in cui dimezzeremo quasi le emissioni per tonnellata di prodotto e ci assicureremo che il 75% dei nostri fornitori maggiormente inquinanti abbia obiettivi di riduzione basati sulla scienza.  In questo modo riusciremo a raggiungere l’obiettivo ‘net zero’ prima del 2050, mantenendo il nostro impegno con gli azionisti per una crescita sostenibile a lungo termine».

Food ESG Affairs

TM

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