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Mer. Nov 20th, 2024

La Consulta nazionale dei Distretti del Cibo ha partecipato alla 14^ edizione del Premio Coppa d’Oro, promossa dal Consorzio di Tutela Salumi DOP Piacentini, svoltasi sabato scorso a Piacenza, scegliendo per la sua prima uscita ufficiale, la vetrina nazionale dedicata ad un prodotto di eccellenza dell’agroalimentare.

“Siamo stati particolarmente contenti della presenza della Consulta– ha dichiarato Roberto Belli, vice presidente della Consulta dei Distretti del Cibo e direttore Consorzio di Tutela Salumi DOP Piacentini – un’occasione per affrontare i temi legati alla valorizzazione dei prodotti agroalimentari che caratterizzano il nostro variegato territorio e generano appartenenza, dalla Sicilia al Veneto, passando per la Sardegna; ma anche parlare degli strumenti, siano essi distretti del cibo, produttivi, di qualità, biodistretti  e rurali, necessari ed estremamente efficaci per le nostre aziende e per lo sviluppo dei territori”.

“Sono strumenti che per loro stessa costituzione esprimono appartenenza, costruiti dal basso collaborano con le imprese e creano trasversalità con gli enti locali, includono tanto i grossi gruppi imprenditoriali quanto, e soprattutto, le piccole imprese, che solo attraverso questi strumenti possono essere valorizzate, così come le filiere, messe in connessione con il territorio”, ha esordito Federica Argentati, presidente del Comitato filiere della Consulta Nazionale Distretti del Cibo e presidente del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, tra i relatori del convegno, a rappresentare la Consulta.

Il sistema agroalimentare conta circa 136 distretti del Cibo; 351 prodotti  Dop, Igp, Sgt, con 165 consorzi di Tutela, oltre al comparto vino che ne conta altri 526, con 121 Consorzi di Tutela per un totale di  841 specialità certificate; e 59 Bio-distretti.  

“La Consulta è uno strumento nuovo, grazie al quale siamo riusciti a rafforzare la collaborazione con il Mipaaf– ha ricordato Federica Argentati– lo straordinario risultato ottenuto con il finanziamento dei 20 programmi di distretto con i 120 milioni di euro, previsti nell’ultima Legge di  Bilancio, che metterà al sicuro un investimento tra pubblico e privato di 309 milioni di euro, è una chiara dimostrazione di cosa significhi fare rete. Un sentito ringraziamento per l’attenzione,  l’impegno e la determinazione a sostenere i Distretti del cibo, rivolgo al ministro Stefano Patuanelli e al sottosegretario Gianmarco Centinaio”.

Il percorso  è però ancora in salita. Il finanziamento, infatti, necessita delle compartecipazioni delle regioni. In Sicilia sono state avviate delle interlocuzioni che hanno permesso di fare votare in Commissione Ue all’Ars una risoluzione che impegnerà il Governo regionale ad un cofinanziamento di 8 milioni e 300 mila euro per i 4 programmi di distretto siciliani. 

“Ad un legislatore moderno, consapevole della laboriosità espressa dal basso da questi strumenti, chiediamo un’armonizzazione normativa semplice, chiara ed uniforme. Il sistema ne ha bisogno – ha sottolineato Federica Argentati – così come, la Consulta, ha già chiesto la costituzione di un tavolo permanente con il Ministro delle Politiche Agricole per rendere i territori più funzionali alle esigenze delle imprese”. Questi strumenti, siano essi Distretti del cibo, produttivi, rurali, Biodistretti, o agroalimentari di qualità – ha concluso Federica Argentati – hanno enormi potenzialità, portano con sé inclusione sociale e cultura etica. Perché lavorare insieme per la crescita del nostro territorio, recuperando quel principio già invocato da Olivetti, è appartenenza ed in questo, noi possiamo davvero fare la differenza”.

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