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Dom. Dic 22nd, 2024

Dopo un 2020 segnato dall’emergenza sanitaria e dall’emergenza economica, il settore del Food & Wine ha registrato, negli ultimi 12 mesi, notevoli miglioramenti, anche a livello internazionale. L’Italia, infatti, è il terzo esportatore mondiale, dietro solo a Germania e Paesi Bassi.

Cresce anche il numero di italiani che, nell’ultimo anno, ha bevuto vino, in particolare nella fascia 18-41 anni, con una crescita di 6 punti percentuali (dall’84% al 90% del totale). Il nostro vino è molto apprezzato anche all’estero, soprattutto negli Stati Uniti e in Canada: lo scorso anno, infatti, 600 milioni di bottiglie – pari a 2,7 miliardi di dollari e una crescita sul 2020 del 17% – hanno lasciato l’Italia.

Ma per avere successo, il bollino Made in Italy non è più sufficiente. È fondamentale raccontare una storia e – se si decide di entrare anche nei mercati esteri – adeguare prodotto e strategia ai consumatori di ogni Paese. Le aziende, dunque, hanno bisogno di professionisti con competenze specifiche. Uno di questi è sicuramente il Food & Beverage Manager, la persona che si occupa di tutte le attività legate alla promozione di un prodotto: gestione della comunicazione, dei punti vendita, delle attività di marketing e, ovviamente, di tutta la strategia commerciale per ampliare il business. La RAL, per questi professionisti è molto interessante, poiché è compresa tra i 60.000 e i 70.000 euro.

Ci sono, poi, ottime opportunità per l’Export Manager che gestisce la distribuzione e la vendita all’estero dei prodotti direttamente o tramite una rete di distributori/agenti. La sua RAL è solitamente compresa tra i 60.000 e gli 80.000 euro.

Cresce anche la richiesta per il Responsabile Logistica e Magazzino. È il professionista che gestisce la spedizione, lo stoccaggio, la conservazione e la consegna dei prodotti in Italia e all’estero, interfacciandosi con fornitori e GDO. In termini economici, parliamo di una retribuzione annua lorda compresa tra i 50.000 e 60.000 euro.

Quando si parla di eccellenze italiane non può mancare un riferimento al vino che registra, secondo gli ultimi dati di Coldiretti, un fatturato pari a 11 miliardi di euro, sia grazie al mercato interno sia grazie alle esportazioni. Il nostro Paese, dunque, si conferma leader mondiale, a discapito di Francia e Spagna.

“Se analizziamo questi numeri – precisa Emanuele Franza Director di JHunters, brand di Hunters Group – ci rendiamo conto di quanto questo settore sia cruciale per la nostra economia e per il mercato del lavoro. Ma non dobbiamo pensare che le opportunità siano legate solo alle attività in vigna, c’è un indotto notevole che vi ruota intorno: l’agricoltura, l’industria, il commercio, la ristorazione, la logistica e i trasporti, giusto per citare quelli più affini. La filiera del vino coinvolge tante e diverse professionalità, tra tradizione e innovazione: oltre al Food & Beverage Manager, infatti, ci sono una serie di opportunità per chi si occupa dell’internazionalizzazione, per il responsabile Spedizioni o il Responsabile Finanziario”.

Soprattutto in un momento come quello attuale, nessuna azienda può permettersi di non avere una strategia di vendita a livello internazionale. La richiesta di Export Manager, infatti, è cresciuta notevolmente nel corso del tempo: si parla di una crescita del 30%. L’Export Manager si occupa dell’analisi dei mercati esteri per capire dove sia meglio investire e in che modo trasformare un’azienda locale in un’azienda internazionale. È un profilo fondamentale per le imprese, soprattutto per quelle che operano nel settore del Food & Beverage, ed è per questo che le retribuzioni sono abbastanza alte anche per i profili più junior: la RAL infatti è compresa tra i 60.000 e gli 80.000 euro.

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