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Gio. Dic 26th, 2024

Un’importante partnership internazionale per dare vita ad un progetto inedito: con Italia e Francia alleate in una grande operazione promozionale per rafforzare la cultura del vino rosé in Europa. Questi i termini di Rosé Connection, importante progetto che unisce due territori molto diversi tra loro, ma che condividono una storica vocazionalità alla produzione di vini rosa di altissima qualità.

Da una parte la Provenza, territorio storicamente specializzato nella produzione di rosé: un sistema da 27 mila ettari e 150 milioni di bottiglie annue che rappresenta la prima regione francese per la produzione di rosé a denominazione e vanta una quota pari al 4,3% della produzione mondiale di vini rosa. Unica area vinicola che dedica fino al 91% delle sue potenzialità al rosé, la Provenza per questo programma triennale finanziato dalla Comunità Europea, ha voluto come partner italiano la Valtènesi, piccolo territorio da 1000 ettari vitati sulla riviera bresciana del lago di Garda, dove il rosé è una tradizione ormai ultracentenaria e dove la produzione, circa 2 milioni di bottiglie, cresce in valore e in quantità da diversi anni ad un ritmo medio del 10% (+17% nel 2021).

Presentato a Milano in una conferenza stampa con i rappresentanti di Consorzio Valtènesi e CIVP- Conseil Interprofessionel des Vinst de Provence, il progetto si svilupperà intorno alla realizzazione di una campagna triennale sul patrimonio dei vini rosé DOC e AOC di Valtènesi- Riviera del Garda Classico e Provenza (che si suddivide in tre grandi denominazioni: Côtes de Provence con i suoi cinque terroir Sainte-Victoire, Fréjus, La Londe, Pierrefeu and Notre-Dame des Anges, oltre a Coteaux d’Aix-En-Provence e Coteaux Varois en Provence) in grandi mercati europei come Germania, Olanda e Belgio. Il target sarà prioritariamente quello dei millennials per rafforzare il legame emozionale ed esperienziale dei consumatori di questi tre grandi Paesi ed aumentare la percezione del reale valore qualitativo dei rosé a denominazione, tipologie non conosciute quanto meriterebbero.

Il tutto vedrà il coinvolgimento diretto di influencer dei tre diversi Paesi interessati, che diventeranno gli ambasciatori della campagna tramite l’organizzazione di tour in Francia e in Italia in cui avranno modo di conoscere direttamente i territori interessati. Non mancherà l’aspetto social tramite la creazione di un sito web con account Instagram locali. Nel pacchetto sono inoltre compresi numerosi eventi B2B e B2C.

“Per il nostro Consorzio, questa iniziativa rappresenta un salto di qualità enorme in termini di immagine, percezione e riconoscibilità internazionale – commenta il presidente del Consorzio Valtènesi Alessandro Luzzago-. Non si tratta certo di un episodio isolato, quanto del culmine di un percorso iniziato ormai tempo fa con lo studio quinquennale sul profilo sensoriale dei nostri rosati effettuato dal Centre du Rosé di Vidauban: ma con Rosé Connection la Valtènesi viene di fatto accreditata dalla Provenza, regione leader a livello mondiale, come punto di riferimento imprescindibile nella produzione italiana di rosati italiani di altissima qualità, di forte vocazione tradizionale ed identità storica. Per noi questo è motivo di onore e di grande orgoglio”.

da sinistra Brice Eymard, direttore CIVP, Pastorino, Luzzago, Mattia Vezzola, vice presidente Consorzio Valtènesi

Importante sottolineare che, nonostante le diverse ed evidenti dimensioni, il progetto, in partenza nel mese di maggio 2022, vedrà i due Consorzi coinvolti alla pari, nel rispetto delle rispettive e specifiche peculiarità.

“Rafforzare il successo dei vini AOP dalla Provenza a livello europeo insieme alla bellissima regione vinicola della Valtènesi è per noi un grande orgoglio – afferma il presidente CIVP Eric Pastorino -. Le nostre due regioni, da diversi secoli specializzate nel vino rosé a denominazione, uniscono i loro know-how, i loro paesaggi, la loro arte di vivere e un’importante ambizione comune: quella cioè che i vini di Provenza e Valtènesi siano riconosciuti come i punti di riferimento assoluti per i vini rosé sulla base del loro eccezionale livello qualitativo”.

A tenere a battesimo questa nuova partnership a Milano è stata Ais Lombardia, che a seguito della presentazione ha coinvolto oltre 100 associati professionisti in un’ampia degustazione guidata delle due denominazioni.

“I nostri sommelier degustatori ogni anno compiono un lungo e impegnativo percorso formativo che si conclude con le sessioni dedicate all’analisi dei vini che poi verranno giudicati all’interno della guida regionale Viniplus e nella sezione dedicata alla Lombardia della guida nazionale Vitae – conclude Hosam Eldin Abou Eleyoun, presidente di AIS Lombardia –. Questo approfondimento sui vini rosati di due zone così intimamente legate a questa tipologia ci ha consentito un confronto e un’analisi davvero imprescindibile per la nostra formazione”.

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