Si è conclusa il 22 maggio la Missione Umanitaria di Italpizza. In accordo con l’Ambasciata d’Ucraina in Italia il 30 marzo era partito da Modena un convoglio di automezzi con un contingente formato da lavoratori volontari dell’azienda e volontari delle Pubbliche Assistenze, per allestire un campo base autonomo presso il Centro di prima accoglienza dei profughi ucraini nella cittadina polacca di Przemyśl, a 10 km dal confine ucraino sulla strada per Leopoli.
Il campo base di Italpizza si è rivelato l’unico campo permanente Italiano, diventando così un punto di riferimento per tutte le ONG presenti. La permanenza doveva durare dai 15 ai 30 giorni, ma su sollecitazione di alcune Istituzioni e soprattutto su pressione degli stessi volontari, si è riusciti ad andare ben oltre. Va tenuto in considerazione che l’idea di dar vita ad un progetto privato di Missione umanitaria nasce dal fatto che le Istituzioni Italiane non possono operare in Polonia in quanto, la Polonia non ha formalmente chiesto aiuto agli altri paesi. Quello di Italpizza rappresenta così un caso unico nel suo genere, perché per la prima volta si sperimenta la collaborazione operativa tra un’industria privata e il Terzo Settore, i quali, si sono uniti per raggiungere un obiettivo comune. Vi è stata una coprogettazione del campo e dell’organizzazione operativa. Italpizza, oltre alle pizze, ha fornito strutture, risorse e logistica, il mondo del volontariato ha fornito mezzi operativi e uomini, di cui è stato fondamentale il ruolo della AVPA Croce Blu di Modena.
L’attività è consistita nel riscaldare e somministrare gratuitamente, nell’area di ristoro, pasti pronti (pizze) a tutti i profughi e operatori del centro, oltre a svolgere la consegna direttamente dentro al centro per coloro impossibilitati ad uscire. Il campo ha svolto anche la funzione di HUB per la distribuzione di pizze ad altre ONG impegnate sul territorio Ucraino. La missione ha previsto inoltre lo svolgimento di servizi di emergenza con una speciale ambulanza fuoristrada e il trasporto di disabili con un apposito pulmino. Infine anche il trasporto in Italia di alcuni profughi.
Il campo è stato allestito, sotto la neve e la pioggia e gli occhi sbalorditi degli altri operatori stranieri, in poco più di 24 ore. Era composto da 2 tende da protezione civile, 6 gazebi, 15 forni, 2 bagni chimici, 1 potente generatore di corrente con relativa impiantistica elettrica ed idraulica e impiegati oltre una decina di automezzi. Per la durata della missione sono stati organizzati sette contingenti che hanno impegnato tra tecnici e volontari -tra cui anche alcuni stranieri- quasi 100 operatori, i quali, senza sosta, dalla mattina presto alla notte, hanno sfornato e distribuito ben 125.000 pizze.
Molteplici sono stati gli attestati di riconoscenza rivolti alla Missione umanitaria tutta italiana di Italpizza da parte di vari rappresentanti delle Istituzioni che si sono recati in loco, i quali hanno riconosciuto lo straordinario sforzo e contributo umanitario. In particolare il Sindaco della cittadina polacca di Przemyśl ha voluto organizzare con i volontari italiani una cerimonia di commiato consegnando ad Italpizza un’opra d’arte raffigurante una pizza con incisa una dedica: “Come Sindaco della città di Przemyśl e da parte dei suoi abitanti, voglio ringraziarvi per il prezioso lavoro umanitario che avete svolto con tanta fatica e dedizione per il bene del prossimo, durante il conflitto in Ucraina”.
“In qualità di incaricato per la Responsabilità sociale di Italpizza -afferma Antonio Montanini- mi sono speso in prima persona per portare avanti questa missione con un ruolo attivo direttamente al campo base. Nel vedere i profughi dentro al Centro di prima accoglienza tocchi con mano le conseguenze del peggio dell’umanità, ma poi, nel vedere che tutto è autogestito da volontari provenienti da qualsiasi parte del mondo, allora ti rincuori perché capsici che li c’è anche il meglio dell’umanità. Dopo poco tempo -prosegue Montanini-, ci siamo accorti che non avevamo portato solamente un pasto, ma la Pizza italiana per loro rappresentava anche un conforto se non una vera e propria golosità. Il resto l’hanno fatto i volontari che sono riusciti ad offrire pure quella solarità e cordialità tipicamente italiana, concedendo così ai profughi momenti di gioia e spensieratezza. E’ stata un’esperienza straordinaria -conclude Montanini- che speriamo non debba più servire. Come Italpizza il nostro impegno proseguirà nel cercare di aiutare gli Ucraini direttamente nel loro paese.”
Hanno contribuito alla missione le ONG italiane di: ANPAS Emilia Romagna – Coordinamento Protezione Civile; ANPAS Provincia di Modena; AVPA Croce Blu di Modena; AVAP Croce Verde di Pavullo (MO); AVPA Croce Blu di Castelfranco (MO); AVPA Croce Blu di Soliera (MO); AVPA Croce Blu di Formigine (MO); AVAP di Fiumalbo (MO); Porta aperta/Caritas di Modena (MO); Rock no War; Parrocchia Santa Croce di Carpi (MO) e le ONG straniere: Siobhans Trust ONG scozzese; Fundacja “Tedeka” ONG polacca; ONG ucraina Kaluš. Significativo ai fini dell’organizzazione della missione l’impegno delle aziende partner operative: PROTEO Engineering S.r.l.; Macchioni S.r.l.; Allibea trasporti; Futura Cargo Sp. z o.o. (PL), come quello delle aziende partner che hanno fornito un loro contributo: AVIVA S.p.A.; Bompani S.p.A.; Margen S.p.A.; INALCA S.p.A.; Eurovo S.p.A.; Baschieri S.r.l.; Greci Industria Alimentare S.p.A.; Valcolatte S.r.l.; Brazzale S.p.A.; Grissin Bon S.p.A.; Oleificio Basso S.r.l.