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Dom. Dic 22nd, 2024

In sintesi:

  • I riflettori del mondo del vino trentino sono puntati sulle bollicine e, in particolare, sul Trento Doc, per il quale si sta assistendo a una continua crescita dettata da diversi fattori, in primis la promozione avviata a livello internazionale.
  • Continua la lenta ma inarrestabile crescita dei vini rosati, le cui vendite a livello globale sono passate dal 3,8% del 2019 al 4,4% del 2021. Dopo aver conquistato gli Stati Uniti, il rosé si sta diffondendo capillarmente anche in Italia, Trentino compreso, dove attinge alla tradizione trasformando i classici Teroldego e Lagrein, per i quali si sta già assistendo a un incremento delle produzioni.Autunno e inverno sono da sempre stagioni che prediligono i vini rossi, come il Teroldego, il Pinot Nero e il Lagrein, complici anche i piatti della cucina, più saporiti e sostanziosi durante i mesi più freddi. Rispetto al passato, però, si osservano trend diversi: per le uve rosse si va oggi alla ricerca di tannini più delicati e di sensazioni di frutto più marcate, corredate da un contenuto alcolico moderato.
  • La cucina continua a fare passi da gigante in termini di estrazioni di sapori e cambi di forma, struttura e consistenza dei diversi alimenti. Il vino, così come il mosto, non fa eccezione e viene oggi trasformato in semifreddi, gelati, salse e, soprattutto, gelée e gelatine di accompagnamento, che si pongono ora come un vero e proprio trend per le prossime stagioni. 

Il mondo del vino è in continua evoluzione: nuove proposte, nuove tecniche produttive, nuovi abbinamenti e nuovi utilizzi.

In vista del prossimo autunno, Dolomiti Paganella ha intervistato alcuni produttori della Piana Rotaliana Königsber, un territorio ai piedi della Paganella da sempre crocevia di storie e culture e dove l’enogastronomia affonda le sue radici in una tradizione millenaria, per individuare e capire i trend vitivinicoli ed enogastronomici che saranno i protagonisti della prossima stagione.

Le bollicine: Trento Doc protagonista

I riflettori del mondo del vino trentino sono puntati sulle bollicine e, in particolare, sul Trento Doc, per il quale si sta assistendo a una continua crescita dettata da diversi fattori, in primis la promozione avviata a livello internazionale.

“Stiamo assistendo a una grande ascesa del marchio Trentodoc”, spiega Rudy Zeni dell’Azienda Agricola Zeni di San Michele all’Adige (TN). “Si è trattato sicuramente di un’operazione vincente e di grande impatto sia dal punto di vista economico, per le aziende che lo producono, sia dal punto di vista turistico, per l’intero territorio”.

A questo si aggiunge l’utilizzo che ne fa il consumatore finale, che predilige queste bottiglie in particolare per i propri aperitivi. “Se per l’estate la bollicina metodo classico è rinfrescante, su una pista da sci a 0°C nel periodo invernale è un ‘aperitivo di lusso’ che fa tendenza”, aggiunge Umberto Pilati della Cantina Klinger di Pressano (TN).

Via libera ai rosati, ma attingendo alla tradizione

Continua la lenta ma inarrestabile crescita dei vini rosati, le cui vendite a livello globale sono passate dal 3,8% del 2019 al 4,4% del 2021. Dopo aver conquistato gli Stati Uniti, il rosé si sta diffondendo capillarmente anche in Italia, Trentino compreso, dove attinge alla tradizione trasformando i classici Teroldego e Lagrein, per i quali si sta già assistendo a un incremento delle produzioni.

La vinificazione verso un approccio sempre più green

La sostenibilità è essenziale lungo tutta la filiera e in Trentino moltissimi agricoltori si stanno avviando verso una produzione sempre più green e rispettosa dell’ambiente, proponendo vini realizzati a partire da uve biologiche.

“Sempre più aziende adottano diversi sistemi per cercare di offrire un prodotto qualitativamente superiore al consumatore”, afferma Riccardo Rossi della Cantina Zehnhof di Roverè della Luna (TN). “In questo contesto è, però, fondamentale una maggiore attenzione da parte del consumatore, che sempre di più fa scelte consapevoli quando acquista una bottiglia di vino, premiando quelle realtà che scelgono filiere e processi sostenibili e prediligendo prodotti di qualità”.

A influire sulla vinificazione anche i cambiamenti climatici, che hanno portato molti produttori a spostare le proprie vigne: è il caso delle uve bianche, per le quali l’attuale situazione ha portato la coltivazione verso i 500/700 metri.

Il ritorno dei rossi, ma più delicati

Autunno e inverno sono da sempre stagioni che prediligono i vini rossi, come il Teroldego, il Pinot Nero e il Lagrein, complici anche i piatti della cucina, più saporiti e sostanziosi durante i mesi più freddi. Rispetto al passato, però, si osservano trend diversi.

“Per le uve rosse si va oggi alla ricerca di tannini più delicati e di sensazioni di frutto più marcate corredate da un contenuto alcolico moderato. Di conseguenza, stiamo assistendo a un abbandono progressivo di vini dal forte sentore di legno”, spiega Rudy Zeni. “Potenzialmente il Teroldego Rotaliano si trova nelle condizioni perfette per essere ulteriormente rilanciato e valorizzato”.

Vino e cucina: le nuove creazioni

La cucina, soprattutto quella d’autore o gourmet, continua a fare passi da gigante in termini di estrazioni di sapori e cambi di forma, struttura e consistenza dei diversi alimenti. Il vino, così come il mosto, non fa eccezione e viene oggi trasformato in semifreddi, gelati, salse e, soprattutto, gelée e gelatine di accompagnamento, che si pongono ora come un vero e proprio trend per le prossime stagioni.

Nuove tendenze emergono anche degli abbinamenti. “L’avvicinarsi al mondo del vino da parte di un numero sempre maggiore di persone ha aiutato, nel tempo, a creare degli abbinamenti nuovi tra cibo e vino”, spiega Riccardo Rossi. “C’è però ancora una grandissima componente di storicità, di personalizzazione e di originalità che ognuno di noi mette negli abbinamenti. Un nuovo trend in crescita è quello della bollicina che si inserisce interamente in un menu e viene declinata in base al piatto e alla tipologia di vino (Brut, Extra Brut, ecc..)”.

“Stiamo assistendo a un continuo miglioramento in termini di abbinamenti e, soprattutto, stanno aumentando le persone dedicate a questo all’interno delle strutture”, aggiunge Umberto Pilati. “Una particolare attenzione è ora rivolta agli abbinamenti che coinvolgono i cocktail a base di vino e a quelli con i cibi primari, come i formaggi di malga, i pesci locali e le carni a chilometro zero, tutti prodotti che permettono abbinamenti molto più riusciti e complessi e che danno un risultato sicuramente più soddisfacente e di valore”.

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