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Mar. Dic 24th, 2024
cottura passiva metodo agnesicottura passiva metodo agnesi

Come si ricorda nel World Pasta Day che si celebra il prossimo 25 ottobre, parliamo senza dubbio ldell’alimento più amato in Italia, con una media di 24 kg di pasta pro capite consumata ogni anno. Risparmiare sulla cottura di un piatto di pasta – soprattutto in tempi di caro energia – può dunque voler dire un bel taglio in bolletta e anche pesare meno in termini di inquinamento e tutela delle risorse.  A come rendere più sostenibile la cottura della pasta ci aveva già pensato nella metà degli anni ’60 Vincenzo Agnesi che mise a punto un metodo di cottura della pasta passivo, precursore delle emergenze ambientali, con un ridotto consumo energetico e un risparmio notevole di acqua.

Il metodo di cottura teorizzato dal signor Agnesi più di 50 anni fa è semplice ed economico perché bastano un fornello, una pentola, una pasta di qualità e nulla più, nessuno strumento o tecnologia.

  Negli ultimi anni è stato perfezionato da numerosi test effettuati nei laboratori di ricerca qualità Agnesi, attualizzandolo con l’intenzione di ridurre ulteriormente il consumo di acqua e di energia durante il processo di cottura e mantenere inalterate tutte le caratteristiche organolettiche della pasta. Con questo sistema si arriva perciò a una riduzione del 75% di consumo di acqua e di oltre l’75% di energia

cottura passiva metodo agnesi
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Semplice ed efficiente, consiste nell’immergere la pasta in una quantità di acqua fredda ridotta (1,2 litri per ogni 500 g di pasta, rispetto ai 5 litri della cottura tradizionale) e si porta a ebollizione con il coperto chiuso. Una volta raggiunto il bollore a coperchio chiuso, si mescola la pasta, si chiude il coperchio, si spegne il fuoco e si lascia cuocere per il tempo indicato sulla confezione, più un minuto a discrezione del consumatore. Grazie alla minore quantità d’acqua e allo spegnimento del fornello il tempo di consumo energetico passa dai 29 minuti circa del metodo tradizionale (18 minuti per portare a bollore 5 litri d’acqua più 11 minuti per la cottura della pasta), a soli 7 minuti per portare a bollore 1,2 litri d’acqua con 500g di pasta. 

Questo vuol dire che una persona può passare dal consumare 240 litri di acqua all’anno a soli circa 57 litri e ridurre i consumi di gas da circa 4,2 ml’anno a 1 m3

“Per gli amanti della buona cucina e per gli ortodossi della cottura al dente”, spiega Massimo Crippa, direttore commerciale del Gruppo Colussi, di cui il marchio Agnesi fa parte “va specificato che questo metodo consente di cuocere la pasta mantenendo inalterate tutte le caratteristiche organolettiche del prodotto e numerosi test comparativi fatti nei laboratori qualità Agnesi non hanno riportato la possibilità di distinguere al gusto e alla consistenza il tipo di cottura effettuato. Insomma, provare per credere.”

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