Nonostante i pesanti rincari di energia e materie prime subiti dalle imprese, i dolci natalizi della nostra tradizione artigiana rimangono competitivi sui mercati esteri. Nell’ultimo anno, tra panettoni, pandoro, cioccolato e prelibatezze made in Italy ne abbiamo venduti per un valore di 901 milioni di euro, con un aumento, nei primi 8 mesi del 2022, del 10,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo rileva Confartigianato che ha redatto una classifica dei Paesi più ‘golosi’ di prodotti italiani: per il valore del nostro export in testa c’è la Francia, seguita da Germania e Regno Unito. Nell’ultimo anno, i nostri cugini d’Oltralpe hanno comprato 170 milioni di euro di dolci natalizi (pari al 18,9% del nostro export di questo tipo di prodotti). In Germania ne abbiamo esportato per 159 milioni (17,6% del totale esportato), mentre nel Regno Unito le nostre esportazioni di pasticceria per le ricorrenze è pari a 75 milioni (l’8,3% del totale). Gli Stati Uniti sono al quinto posto tra i nostri clienti, con 40 milioni di prodotti acquistati.
Le festività natalizie spingono anche gli acquisti dei nostri connazionali: a dicembre Confartigianato stima un consumo di prodotti alimentari delle famiglie italiane pari a 15,1 miliardi, con un aumento del 10% delle vendite rispetto a dicembre dello scorso anno.
In testa alla classifica regionale della spesa a dicembre in prodotti alimentari e bevande vi è la Lombardia, con 2,5 miliardi, seguita dal Lazio con 1,6 miliardi, dalla Campania con 1,3 miliardi, dalla Sicilia e dal Veneto con 1,2 miliardi. A livello provinciale, Roma batte tutti con 1,2 miliardi. Secondo posto per Milano con 883 milioni e terza posizione si colloca Napoli con 666 milioni.
“E’ merito degli ‘artigiani del cibo’ – spiega il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – se i nostri prodotti alimentari piacciono tanto in Italia e nel mondo. E’ sempre più apprezzata la qualità tipica delle nostre 34mila imprese artigiane del settore alimentare e bevande, che danno lavoro a 144mila addetti. Un patrimonio economico e di tradizione culturale che va costantemente difeso e valorizzato”.
Secondo Confartigianato a far crescere la passione di italiani e stranieri per i nostri prodotti della buona tavola sono infatti le numerose specialità tipiche dei diversi territori italiani: ben 5.450 prodotti agroalimentari tradizionali caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo. Di questi 319 sono le specialità alimentari italiane riconosciute e tutelate dall’Unione Europea con i marchi di qualità Dop, Igp e Stg, a cui si affiancano i 526 vini protetti dai marchi Doc, Docg e Igt.