“La nostra posizione è netta. Qualsiasi etichettatura che preveda uno stigma sugli effetti del vino per la salute umana è inaccettabile. Vogliamo ristabilire la verità. La misura irlandese non è giustificata da nessuna evidenza scientifica”. Così il ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare, e foreste, Francesco Lollobrigida, al Question Time al Senato sugli alert sanitari in etichetta proposti dall’Irlanda. Il ministro ribadendo il contrasto all’abuso di alcol ha annunciato “iniziative allo studio con il ministro della Salute, che ha dato ampia disponibilità”. Inoltre aperto un canale con Francia e Spagna per azioni condivise.
“La tutela dei nostri prodotti è un tema che riteniamo fondamentale”, dice Lollobrigida sottolineando di avere l’impressione che “dietro l’alto richiamo alla tutela della salute umana”, chi propone questo sistema di etichettatura “nasconda un più pratico intento a impedire ai prodotti di eccellenza italiani, qual è il vino, di affermarsi sul proprio mercato con effetti distorsivi”. “Parliamo infatti di un complesso di obblighi per la creazione di un’etichettatura specifica per i prodotti destinati al mercato irlandese che potrebbe portare le nostre aziende ad abbandonare quel mercato o a dissuadere gli operatori nel farne ingresso”, afferma Lollobrigida. Il ministro della Sovranità alimentare ha quindi tenuto a ricordare che “tutte le misure che impediscono direttamente o indirettamente gli scambi presenti o potenziale all’interno dell’Unione Europea sono restrizioni vietate dei trattati dell’Unione Europea. È per questo motivo che – ricorda – insieme al vice presidente del Consiglio Tajani che ha da subito sposato la nostra posizione il 12 gennaio abbiamo inviato una lettera al commissario europeo del mercato interno, Breton, denunciando gli effetti distorsivi per il mercato di simili previsioni normative”. Ma, sottolinea ancora Lollobrigida, “non è solo la tutela del mercato che ci interessa, serve ristabilire la verità”. I rischi per la salute, evidenzia “dipendono dalle modalità di consumo dal regime alimentare e dallo stile di vita. È una verità che si sposa con gli insegnamenti che abbiamo ricevuto e che noi riversiamo ai nostri figli, ovvero che è l’abuso di un alimento che reca pregiudizio alla salute non certo il consumo moderato. Vale naturalmente per il vino ma anche per qualsiasi altro alimento tra quelli ampiamente presenti anche nella dieta dei paesi nordici”. Da qui la promozione di una serie di iniziative di studio col ministero della Salute, sugli effetti del consumo degli alimenti “coinvolgendo i migliori studiosi del nostro Paese”. Per quanto riguarda il canale diplomatico aperto con gli omologhi di Francia e Spagna, “anche loro danneggiati da questo tipo di indicazioni, per proporre – conclude Lollobrigida – azioni condivise allo scopo di lavorare sulla distinzione tra consumo responsabile e abuso di alcol, che va ovviamente contrastato”. (ANSA).