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Lun. Dic 23rd, 2024

La buona riuscita di un progetto suscita una soddisfazione che è ancora più grande se l’obiettivo è raggiunto in tempi brevi. È così che Amka e CSC – Caffè Speciali Certificati hanno deciso di offrire il 14 febbraio a tutti gli Innamorati del caffè, il frutto del progetto comune in Guatemala che, nell’arco di due anni, ha permesso di produrre un caffè di alta qualità attraverso il progetto sociale doña Lucero. Da assaporare cogliendone l’aroma piacevole e complesso, ma soprattutto gustando la gioia per le nuove opportunità che si aprono alle sue protagoniste.

«Le donne guatemalteche combattono ogni giorno contro una serie di discriminazioni che impediscono la loro affermazione economica, personale e sociale – afferma Fabrizio Frinolli Puzzilli, presidente di Amka -. Abbiamo lavorato molto in questi due primi anni e il caffè arrivato in Italia, importato e acquistato da CSC, è il racconto del percorso di impegno e sacrificio delle 80 donne coinvolte nel progetto: donne che ci hanno creduto fino in fondo e che hanno lavorato duramente per dimostrare le loro enormi capacità come lavoratrici e produttrici. Il caffè prende il nome doña Lucero, in onore e in ricordo di Lucero, una donna guatemalteca che per più di 10 anni ha lavorato con Amka: coraggiosa, una vera guerriera. Il suo spirito e tutto quello che ci ha insegnato in tanti anni di lavoro sul campo sono dentro ogni tazzina di questo caffè, che profuma di libertà e di autonomia.Ora è importante andare avanti con questo percorso di empowerment, affinché in futuro possano raggiungere alti livelli di autonomia e diventare delle vere e proprie imprenditrici».

Una vita con il caffè

Il progetto doña Lucero ha preso il via nel 2020 nella provincia di Petatán, regione di Huehuetenango, nel Nord Ovest del Guatemala, dove la coltivazione del caffè si estende per chilometri e chilometri grazie a un suolo fertile e a condizioni climatiche favorevoli.

Il ciclo di coltivazione e lavorazione del caffè scandisce il ritmo e lo stile di vita dell’intera comunità. I tetti delle case sono piatti per accogliere i chicchi di caffè che, una volta raccolti con cura, manualmente, devono asciugare. I cortili ospitano stalle di fortuna per asini e cavalli che, soprattutto nel periodo della raccolta, accompagnano gli abitanti ai campi di caffè, che spesso distano più di un’ora di cammino su strade che non possono essere percorse con un’automobile. All’interno di ogni casa c’è un angolo adibito a piccolo laboratorio, dove vengono stoccati fertilizzanti e strumenti utili alla lavorazione delle piante e dei chicchi. All’esterno, invece, troneggiano stivali di gomma di tutte le taglie e ancora sporchi di terra, pronti per una nuova giornata nei campi.

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