Breaking
Ven. Nov 22nd, 2024

Tocca al “milanese imbruttito” collaudare il primo hamburger di grillo messo in commercio in Italia. E non è solo ironia, è proprio la capitale meneghina a inaugurare quella che potrebbe essere una nuova tendenza gastronomica. Lanciato dalla catena Pane e Trita che comprende sette ristoranti in Lombardia, il Grillo Cheesburger è presentato con lo slogan “sostenibile e instagrammabile”. Ha debuttato il 15 febbraio, riporta TiscaliNews..

(…)

La curiosità è tanta e la voglia di provarlo pure.

LEGGI ANCHE Il primo hamburger di farina di grillo? Si può già mangiare a Milano. Ecco dove

Perché il pane con cui è realizzato il Grillo Cheesburger è così verde?

Il colore viene dall’alga spirulina contenuta nell’impasto e, sì, decisamente instagrammabile.

Di cosa è fatto, quanti insetti contiene e che sapore ha?

La ricetta comprende patate, fagioli cannellini, acqua, lievito, sale, malto d’orzo, pane grattugiato e, eccola, la farina di grillo. Questo ingrediente, dal sapore molto deciso e che altrove è stato definito vicino alla nocciola, è presente solo con l’1,6%. Sì ma di cosa sa? I pareri all’assaggio sono vari, c’è chi lo trova simile alla bottarga, chi più “patatoso” e chi sottolinea come l’insieme di cavolo, patate croccanti e scamorza con cui è servito mettano in risalto soprattutto il formaggio (d’altra parte è un cheeseburger). Nessun sapore strano o insolito, c’è chi lo trova perfino “casereccio”. Successo al primo lancio, al prezzo di 13,90.

La farina di grillo comune sgrassato è costosa, arriva in questo caso dalla Finlandia e il panino viene venduto a prezzo “promo” contenuto, altrimenti dovrebbe costare attorno ai 20 euro. Pane e Trita anticipa di star pensando al lancio di altri prodotti fatti con farina degli insetti autorizzati dall’Unione europea. Ma c’è chi si preoccupa delle allergie.

Su questo l’Ue è stata chiara nelle indicazioni dello scorso 5 gennaio: non è consigliato per chi è già allergico a molluschi, crostacei e acari della polvere. Inoltre, non dovrebbero essere mangiati da persone al di sotto dei 18 anni d’età. E l’etichettatura deve indicare con chiarezza gli allergeni, come avviene già per altri alimenti.

Related Post