La Germania, dove da ieri è in corso il Prowein, rappresenta il secondo mercato di export del vino italiano, dopo gli Stati Uniti. Nel 2022, degli oltre 2,7 miliardi di euro di vino acquistato dall’estero, il 38% era di provenienza italiana.
A differenza di molti altri mercati, quello tedesco si contraddistingue per la stabilità dei consumi e delle importazioni e non è solito stupire per “colpi di scena”: nell’ultimo quinquennio, il tasso medio di crescita annuo del valore degli acquisti di vino dall’estero è risultato pari a poco più dell’1%, con Francia e Italia in grado di spuntare incrementi più sostanziosi (3%).Per quanto la Distribuzione a libero servizio la faccia da padrone nella vendita di vino, in Germania l’online pesa per circa il 6% di tutti i volumi distribuiti nel canale off-trade, un’incidenza un po’ più alta di quella riscontrata in Italia (4%).
Nel 2022, secondo i dati dell’Osservatorio nato dalla partnership tra Nomisma Wine Monitor e Vino.com, i vini rossi rappresentano la categoria preferita dai tedeschi (48% di tutte le bottiglie vendute online da Vino.com in Germania), seguita dai bianchi (29%) e dagli spumanti (18%).
“Anche se i rossi rappresentano i vini più acquistati online, sono il Lugana e il Prosecco Docg le top denominazioni italiane preferite dai consumatori tedeschi, con il primo di queste acquistato soprattutto dai Baby Boomers e il Prosecco apprezzato invece dai Millennials”, dichiara Denis Pantini, Responsabile Agroalimentare e Wine Monitor di Nomisma. Nell’ambito della top ten dei vini Dop italiani acquistati online dai tedeschi figurano, ovviamente, anche i rossi, in particolare il Primitivo di Manduria (al terzo posto), il Chianti Classico e l’Amarone della Valpolicella.Per quanto riguarda la spesa media per bottiglia sostenuta dal consumatore tedesco si va dai 9,6 euro per i bianchi ai 12,8 euro per i rossi fino ai 18,1 euro delle bollicine.
“Con 1,1 milioni di bottiglie vendute la Germania è il primo mercato europeo di Vino.com: dal 2020 siamo presenti direttamente sul mercato tedesco, facendo conoscere agli acquirenti molte cantine della nostra tradizione italiana”, sottolinea Andrea Nardi Dei, CEO & Founder di Vino.com. “Una presenza che ci permette di analizzare gli acquisti anche per genere e di raffrontarli con le vendite italiane. Infatti, i dati indicano che la componente femminile dei clienti tedeschi emerge soprattutto negli acquisti di spumanti e vini rosé. Per la prima categoria, nel 2022, il 30% delle bottiglie di bollicine sono state comprate da donne (in Italia, la corrispondente quota di acquisto si è fermata al 18%), mentre per i rosati la percentuale è stata del 25,4% contro 16% nazionale. Ne consegue che, in linea generale, la Germania presenta un tasso di acquisto più alto da parte di consumatrici (21,2%) rispetto a quanto accade in Italia (15,5%)”.Emergono invece molte più similitudini sul fronte degli acquisti per età. In entrambi i Paesi, quasi la metà degli acquisti online di vino è a opera di consumatori appartenenti alla Generazione X (nati cioè tra il 1965 e il 1980), seguiti dai Baby Boomers (31% in Italia, 34% in Germania) e con i Millennials a incidere con quote a cavallo del 20%.
La disamina delle preferenze per fascia di età mostra una maggior predilezione di vini rossi da parte dei Baby Boomers tedeschi rispetto a quelli italiani, con questi ultimi orientati – più dei coetanei della Germania – verso le bollicine. Il contrario di quanto accade invece tra i Millennials, dove quelli tedeschi risultano più interessati agli spumanti di quelli italiani.