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Mer. Nov 27th, 2024

“Se sapremo andare in una direzione di piena collaborazione, le aree del Mediterraneo diventeranno una soluzione e un modello per la food security globale”. Ad affermarlo è stato Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia intervenendo all’evento Verso Sud organizzato da Ambrosetti The European House.

“Una sinergia – ha ricordato il consigliere delegato – non teorica ma pratica” sono molti infatti i progetti che Filiera Italia insieme a Coldiretti ha già avviato in Egitto ed altri Paesi del Nord Africa. Paesi complementari, ha detto Scordamaglia riferendosi alla missione recentemente conclusa in Egitto al seguito del Ministro Tajani, ricordando che la popolazione dell’area del Mediterraneo allargato crescerà di 250 milioni di abitanti entro il 2035 mentre l’Europa ne perderà 15 milioni nello stesso periodo.

“In questo senso l’Italia potrà con il proprio know how ed altissima tecnologia – ha aggiunto ripresa da Adnkronos- precision farming, smart irrigation, droni, satelliti e georeferenziazione per contribuire alla soluzione della insicurezza alimentare in tale area”. Ma la sinergia produttiva da sola non basta “Servono i valori condivisi” ha aggiunto il consigliere “La base è la dieta mediterranea nella sua accezione più alta – ha detto Scordamaglia – una dieta che punta sulla distintività, sulla non omologazione, su un sacro legame con la terra, un approccio non oscurantista, ma che ha capito che la terra è la vera ricchezza del futuro è qualcosa che deve essere rispettata e lasciata sempre più fertile di come si è trovata”.

Un “matrimonio perfetto” che può contare “sul ruolo di straordinaria cerniera del Sud Italia” ha aggiunto Scordamaglia che ha proseguito “e l’importanza del nostro Sud lo dimostra l’esportazione dei prodotti da questa area del Paese che a fronte di un +15% circa nazionale ha toccato il +21%, incidendo su quello nazionale passato per il 18%”. E il consigliere ha concluso con un appello in risposta all’intervento del Commissario europeo all’agricoltura “Attenzione al fuoco amico: attenzione a non smantellare – in nome di una transizione verde solo ideologica – la produzione agroalimentare europea tornando ad un modello di globalizzazione senza regole che punta su un futuro dominato dal cibo sintetico. Dovremmo renderne conto alle generazioni future”

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