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Per la Generazione Z la sostenibilità del vino passa dall’etichetta

Simoni (AD Schenk Italia): “Crediamo nelle idee innovative delle nuove generazioni e siamo pronti ad investire su di esse”

Per la Generazione Z la sostenibilità del vino passa dall’etichetta
Per la Generazione Z la sostenibilità del vino passa dall’etichetta

“Grazie a questa sfida creata in collaborazione con gli studenti della prestigiosa School of Innovation dell’Università di Trento (SOI) abbiamo avuto la possibilità di guardare oltre le logiche aziendali interne e conoscere il pensiero e le aspettative della generazione z per comunicare in modo efficace il nostro impegno per la sostenibilità. In particolare, abbiamo voluto premiare con la vittoria della challenge, e un assegno da 2000 euro, il team che ha ragionato sul valore dell’etichettatura sostenibile del vino come principale collegamento tra consumatori e produttori, focalizzandosi sullo sviluppo e sul miglioramento dell’aspetto estetico del nostro primo bag-in-box di primitivo biologico Masso Antico, un prodotto di qualità che rappresenta una novità assoluta per il mercato italiano nel quale il concetto di vino in cartone viene ancora associato ad una scarsa qualità del prodotto. La nostra sfida invece, che nel mercato del nord Europa è già stata vinta, è quella di dimostrare che il vino bag-in-box non solo permette di mantenere immutata la qualità del vino ma rappresenta anche una scelta etica ed ecologica per diminuire le emissioni di CO2 rispetto alla lavorazione del vetro“.

Per la Generazione Z la sostenibilità del vino passa dall’etichetta
Per la Generazione Z la sostenibilità del vino passa dall’etichetta

Queste le parole di Daniele Simoni, amministratore delegato di Schenk Italia, al termine del Gran Finale per la premiazione del challenge “The Sustainable Wine Race” che ha visto 4 gruppi di studenti della SOI, per un totale di 16 studenti coinvolti, provenienti da diverse facoltà ed atenei, italiani e stranieri, sfidarsi nella creazione di una strategia innovativa per il marketing e la comunicazione della sostenibilità aziendale di Schenk Italia, rivolta sia alle nuove generazioni che a fasce di età più adulte. Gli studenti hanno avuto un mese di tempo per elaborare le loro proposte, guidati dal mentore della SOI Roberto Napoli, attraverso una serie di incontri, online e in presenza, che hanno permesso loro di conoscere nel dettaglio l’intero processo produttivo aziendale di Schenk Italia e il suo impatto sull’ambiente, dalla produzione delle bottiglie in vetro al conferimento delle uve all’imbottigliamento, passando per l’etichettatura e lo stoccaggio del vino.

Le challenge sono uno strumento che l’Università di Trento, anche attraverso la SOI, utilizza nell’ambito dell’offerta di didattica alternativa e si basano sulla ricerca di spunti e soluzioni per problemi concreti proposti agli studenti da aziende o anche da pubbliche amministrazioni. In particolare, la challenge proposta da Schenk Italia rientra tra quelle promosse nell’ambito della rete ECIU University (European Consortium of Innovative Universities), un’iniziativa finanziata dalla Commissione Europea nell’ambito del bando Università Europea del programma Erasmus +, a cui l’Università di Trento aderisce come unico ateneo italiano”.

Entrando nel merito della ricerca condotta dal team vincitore della challenge, composto dagli studenti Agathe Coupeau, Adnan Irshad, Federico Falcone e Misia Aichner, si scopre infatti che “l’etichetta è la principale fonte di informazione per il consumatore, che si tratti di bottiglie in vetro o bag in box , e che deve essere propriamente sviluppata dall’azienda per comunicare in maniera adeguata valori e caratteristiche – si legge nel progetto dei quattro – ciò porta con se diverse opportunità, tra le quali rendere il packaging più visibile e attraente dal punto di vista estetico, informare il consumatore riguardo a pratiche e valori della sostenibilità con l’utilizzo del QRcode e sviluppare una reputazione credibile intorno all’idea di brand sostenibile per differenziarsi dai competitor e soprattutto da chi fa greenwashing”.

Dopo aver identificato i punti di miglioramento riguardo al packaging bag-in-box, la strategia del vincente si è concentrata sull’uso dei colori e dei diversi elementi estetici per comunicare in modo immediato e inconscio con i consumatori. Un focus preciso è stato dedicato anche all’uso del QR code nei packaging del vino, sottolineando le diverse strategie di marketing per poter sfruttare questa opzione al meglio e per cercare di migliorare la comunicazione in termini di sostenibilità nei confronti del consumatore finale.

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Food ESG Affairs

TM

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