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Tre ricette raccontano l’estro dello chef Giorgio Locatelli nel progetto sostenibile Finish “Acqua nelle nostre mani”

GIORGIO LOCATELLI
GIORGIO LOCATELLI

Salvaguardare l’ambiente, tutelando risorse naturali non illimitate come l’acqua, per sostenere l’agricoltura e per preservare le eccellenze agroalimentari del nostro Paese: è questo il principio che ha ispirato Reckitt ad espandere il progetto “Acqua nelle nostre mani” che quest’anno giunge alla sua quarta edizione.

A garanzia di questo impegno, quest’anno – e per la prima volta – Finish si è riconosciuto in un testimonial d’eccezione, con il quale condivide la costante ricerca della qualità e dell’eccellenza: Giorgio Locatelli. Primo italiano ad ottenere la stella Michelin all’estero, Chef Locatelli è sinonimo di maestria ed è noto in tutto il mondo per la sua cucina raffinata, basata sulla tradizione italiana. Giorgio Locatelli, inoltre, è anche un grande sostenitore della sostenibilità alimentare; promuove, infatti, l’agricoltura biologica, la pesca responsabile e l’utilizzo di prodotti di stagione. Inoltre, è un grande difensore del territorio, con molti progetti legati all’educazione gastronomica.

In occasione del lancio del nuovo prodotto “Finish Ultimate Plus”, Chef Locatelli ha realizzato tre ricette esclusive pensate per valorizzare gli sforzi fatti da Reckitt negli anni con il progetto “Acqua nelle nostre mani” e per rappresentare il suo estro creativo attraverso la riproposizione di piatti tipici della tradizione culinaria del nostro paese. Tra tutti, in questo percorso gastronomico disegnato dallo Chef, i protagonisti assoluti sono i prodotti intorno ai quali, nel corso degli anni, il progetto “Acqua nelle nostre mani” ha realizzato concreti interventi di salvaguardia dell’acqua e delle coltivazioni sul territorio italiano: dal pomodorino giallo del Cilento di Pollica, ai limoni dell’Etna IGP, all’olio d’oliva di Puglia e ai frutti di bosco del Veneto, protagonisti delle attività di quest’anno.

Nello specifico, Chef Giorgio Locatelli ha pensato a: Linguine al limone dell’Etna IGP, Pomodorino giallo del Cilento e pangrattato alle acciughe; Zuppa di arzille e cavolo romanesco; Insalata di razza al balsamico, pinoli, uva passa e melograno.

L’AGRICOLTURA IN ITALIA E L’INTERVENTO IN VENETO

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L’agricoltura è una delle principali attività produttive del nostro Paese, ma è anche un settore che necessita, di un continuo sostegno in termini di infrastrutture e di risorse naturali che ne garantiscono il funzionamento. Tra queste un ruolo primario è svolto dall’acqua, bene prezioso e purtroppo non illimitato, con un consumo annuo di quasi 15 miliardi di metri cubi per la sola irrigazione dei campi[1].

A confermare la necessità di sostenere l’agricoltura, le coltivazioni e le eccellenze alimentari italiane ci sono i numeri: la ricerca IPSOS per Finish[2] 2023 ha dimostrato, infatti, che il 53% degli intervistati considera l’agricoltura a forte rischio a causa di siccità e fenomeni atmosferici che colpiscono la penisola e l’84% degli intervistati (+2% vs 2022) vede nella scarsità d’acqua il maggior rischio per la coltivazione delle eccellenze agroalimentari del nostro Paese.

In un quadro così complicato gli interventi mirati possono fare la differenza. A questo proposito Reckitt, proprio nell’ambito del progetto “Acqua nelle nostre mani” e con il rinnovato supporto di Future Food Institute, torna ad impegnarsi nella salvaguardia di un bene così prezioso come l’acqua attraverso attività concrete sul territorio. Dopo le attività in Cilento nel 2020, in Sicilia nel 2021 e in Puglia nel 2022, l’iniziativa – ispirandosi ad alcune situazioni critiche in montagna raccontate nella prima Guida turistica ai Deserti d’Italia – farà quest’anno tappa in Veneto, a San Vito di Cadore, vicino a Cortina D’Ampezzo.

L’attività prevedrà in questo caso il coinvolgimento dell’azienda agricola SanWido, a cui verrà donato un intero sistema di raccolta dell’acqua piovana – ideale per irrigare i frutti di bosco grazie all’assenza di sali minerali. L’azienda agricola, una delle poche rimaste in questa zona, è una realtà molto virtuosa con un appezzamento di oltre 300 mq ampiamente destinati alla coltivazione di more e lamponi e alla conseguente produzione di conserve.

L’intervento, che si inserisce in un contesto già vittima della tempesta VAIA del 2018, è stato pensato anche alla luce dei recenti fenomeni alluvionali che hanno investito il nostro Paese. A questo proposito, infatti, l’installazione di un sistema di raccolta idrica, come quello donato all’azienda agricola, rappresenta uno strumento funzionale a contribuire alla gestione oculata dell’acqua piovana e al suo riutilizzo sostenibile per l’irrigazione delle colture agricole.

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TM

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