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Sab. Nov 30th, 2024

Ieri è stato pubblicato il Rapporto globale sull’insicurezza alimentare (SOFI) dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO). La fame continua ad aumentare nella maggior parte delle regioni del mondo: fino a 783 milioni di persone nel mondo soffrono la fame. 

Azione contro la Fame chiede al Governo italiano di agire in ogni sede rilevante, a livello nazionale e internazionale, per la trasformazione dei sistemi alimentari e l’assunzione di impegni ambiziosi nel contrasto alle cause strutturali della fame: guerre, crisi climatica, disuguaglianze.

In base al nuovo rapporto delle Nazioni Unite, il costante aumento dell’insicurezza alimentare degli ultimi anni – che aveva toccato gli 828 milioni di persone nel 2021 – sembrerebbe mostrare una battuta d’arresto. Tuttavia, i dati restano allarmanti: il numero di persone che nel mondo soffrono la fame è di quasi un miliardo, molto più alto rispetto a prima della crisi COVID-19, che ha amplificato a cause strutturali preesistenti, e con enormi disparità tra le regioni.

I NUMERI DEL RAPPORTO:

  • Fino a 783 milioni di persone nel mondo hanno sofferto la fame nel 2022.
  • 2,4 miliardi di persone, tra cui un numero relativamente maggiore di donne e di persone che vivono nelle aree rurali, non hanno accesso a un’alimentazione sana e sufficiente.
  • Nell’intero continente africano, 11 milioni di persone in più hanno sofferto la fame rispetto all’anno precedente.

Il dato allarmante è che, complessivamente, ancora oggi il 30% della popolazione mondiale soffre di insicurezza alimentare. Ovvero, 3 persone su 10 si trovano regolarmente ad affrontare l’incertezza sulla disponibilità di cibo, devono saltare i pasti, scendere a compromessi sulla qualità nutrizionale o sulla quantità di cibo consumato.

Il rapporto sottolinea inoltre che il costo delle diete sane è così alto che più di 3 miliardi di persone, ovvero il 42% dell’umanità, non vi hanno accesso. Questa cifra è in aumento dal 2019.

L’edizione 2023 del rapporto SOFI rileva inoltre che quasi 148 milioni di bambini sotto i cinque anni sono affetti da malnutrizione (ovvero il 22,3% dei bambini sotto i 5 anni). Sebbene questo dato sia in leggero calo negli ultimi anni, è chiaro che gli sforzi sono largamente insufficienti per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile del 2030, soprattutto perché il numero di bambini che soffrono di malnutrizione acuta grave è in fase di stagnazione (45 milioni di bambini, pari al 6,8%).

“Numeri ancora così alti sono inaccettabili: ogni persona ha il diritto a una vita libera dalla fame. Con 40 anni di esperienza nel prevedere, prevenire e curare fame e malnutrizione, sappiamo che questo è un obiettivo realizzabile e il trend decrescente fino al 2015 lo ha dimostrato – dichiara Simone Garroni, Direttore generale di Azione contro la Fame e sottolinea – la crisi alimentare globale oggi è una questione di volontà politica. Per questo è necessario che i governi, a cominciare da quello Italiano, lavorino in ogni sede rilevante per affrontare le tre cause principali della fame: conflitti, disuguaglianze e crisi climatica. È necessario agire subito con nuovi e ambiziosi impegni per porre fine all’uso della fame come arma di guerra, garantire l’accesso ai servizi pubblici per tutti e trasformare radicalmente i sistemi alimentari, anche con l’agro-ecologia, rendendoli sostenibili, resilienti e più equi”.

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