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Dom. Dic 22nd, 2024

Se oggi per il consumatore le parole d’ordine sono “risparmio” e “spending review”, per il settore retail diventa indispensabile riuscire a rispondere alle sue esigenze mutevoli attraverso offerte e strategie differenzianti.

Per supportare le aziende in questa sfida, Toluna, digital market research agency, si è rivolta direttamente agli italiani, per scoprire il loro grado di soddisfazione per i punti vendita che frequentano abitualmente e come immaginano lo “scaffale ideale”. Ecco quanto emerso dall’indagine, svolta a maggio 2023 su un campione di oltre 1000 intervistati rappresentativi della popolazione italiana.

Inflazione e carrello: come cambia la spesa degli italiani

Ricerca della promozionalità e contrazione dell’acquisto dei beni ritenuti non essenziali, sono le tattiche più menzionate dai partecipanti alla survey (50% e 41%) per fronteggiare l’aumento del costo della vita. Tra le altre soluzioni adottate emergono anche l’acquisto dei consueti prodotti quando in offerta (32%), la scelta di brand più convenienti (27%), il confronto dei prezzi sia online che offline (27%) e una generale riduzione del numero di beni comprati (21%). Insight che rivelano un certo grado di “disaffezione” verso i brand abituali e una maggiore apertura alla sperimentazione: si riduce, infatti, il divario tra branded e private label, la cui presenza nei carrelli è aumentata negli ultimi due anni per il 58% degli italiani.

Come per i brand, anche l’attaccamento nei confronti del punto vendita diminuisce: la nuova parola chiave è diversificazione. Quasi la metà degli intervistati oggi visita molteplici supermercati e il 40% si rivolge, a differenza del passato, anche ai discount. Il 29%, poi, suddivide lo shopping tra grandi store e piccoli negozi: un dato in controtendenza sul fronte del risparmio, ma che dimostra la persistenza di una propensione a investire per la qualità.

L’identikit dello scaffale ideale

Lo “scaffale ideale” descritto dai rispondenti si distingue per prezzi più vantaggiosi di altri (83%), offerte e marche economiche facilmente localizzabili (80% e 73%) e numerose promozioni (80%). In altre parole deve accompagnare nella ricerca della convenienza. L’organizzazione degli scaffali dovrebbe poi permettere l’individuazione dei prodotti di interesse con rapidità (69%), ma offrire al contempo molta varietà (65%), oltre a consentire di notare con semplicità le novità (58%) e mettere a disposizione molti prodotti del marchio del supermercato (49%).

Da qui l’importanza dell’assortimento, aspetto su cui emergono significativi margini di miglioramento: quasi 3 partecipanti al sondaggio su 4, infatti, non sono del tutto soddisfatti dalla varietà e disponibilità dei prodotti offerti dal proprio punto vendita di riferimento.

Assortimento che però non deve penalizzare la qualità. Gli intervistati, infatti, auspicano prodotti di maggior freschezza (82%), salutari e stagionali (73%), a km 0 (69%) e di qualità superiore (66%) e chiedono più dettagli sulla loro provenienza (67%). Prioritaria anche la questione della sostenibilità, che si traduce nella richiesta di confezioni riciclabili (63%), formati risparmio (61%) e prodotti sfusi (54%), oltre a una generale maggior presenza di brand attenti all’ambiente (57%). Spazio anche per i prodotti di nicchia: quasi la metà dei rispondenti spera di trovare un’ampia varietà di prodotti biologici, il 31% di cibi pronti e il 28% di prodotti vegani.

Mai trascurare accoglienza e servizi

Alla soddisfazione del consumatore contribuisce anche l’accoglienza riservatagli dal punto vendita. L’85% degli italiani, difatti, ritiene importante che l’ambiente trasmetta pulizia, freschezza e salubrità e che sia presente personale disponibile ad aiutare nella ricerca di prodotti (49%) e a consigliare (41%).

Un’ulteriore opportunità di differenziazione, infine, è rappresentata dai servizi: contenitori di smaltimento (33%), orari flessibili e prolungati (33%), ricezione di offerte personalizzate (33%) e possibilità di scansionare autonomamente i codici a barre durante lo shopping (31%) sono quelli più richiesti in ambito retail dai partecipanti al sondaggio.

“Davanti a un consumatore sempre più disaffezionato, focalizzato sul risparmio e aperto alla sperimentazione, occorre ridefinire la strategia dell’assortimento. – sostiene Silvia Usberti, Quantitative Research Lead di Toluna – Il retailer deve essere in grado di valorizzare novità e prodotti per renderli essenziali agli occhi di quell’acquirente che oggi cerca di proteggere il bilancio familiare tagliando sul superfluo. Imperativo è continuare a puntare sulla qualità, su cui il consumatore italiano non è disposto a scendere a compromessi, e individuare nei temi a lui cari, come salute e sostenibilità, le opportunità per mettersi in luce”.

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