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Mar. Dic 24th, 2024

BACARDÍ presenta, in occasione del Jova Beach Party, il primo Mojito sostenibile, un cocktail che diventa protagonista dell’estate italiana con il suo gusto fresco e il suo impegno per un divertimento che rispetta l’ambiente. La classica ricetta del BACARDÍ Mojito viene infatti servita in bicchieri compostabili e le cannucce, utili per gustare al meglio il cocktail, sono edibili, a base di amido di mais e aromatizzate al lime per non alterare il gusto dell’originale BACARDÍ Mojito. I bicchieri compostabili caratterizzano anche l’altro drink che BACARDÍ ha inserito nella sua cocktail list, il Caribbean Mule, preparato con BACARDÍ Anejo Cuatro, l’ultima novità di rum scuro lanciato dalla Familia.

“La musica è una componente fondamentale del DNA di BACARDÍ. Il sound of rum è l’anima del brand, che è presente in tutti i momenti di divertimento e liberazione dei giovani. Una festa sulla spiaggia delle dimensioni del Jova Beach Party, dunque, è il contesto ideale in cui essere presenti, soprattutto se si considera l’attenzione che questa manifestazione ha dimostrato fin da subito nei confronti della sostenibilità e della salvaguardia del Pianeta, che noi condividiamo – commenta Luca Marroni, brand manager BACARDÍ –. Simbolo di questa partnership è il Mojito sostenibile. Drink emblema dell’estate, quest’anno il cocktail abbraccia la causa della sostenibilità, per una scelta che si fa consapevole, pur rimanendo all’insegna del divertimento”.

L’attenzione per la sostenibilità, infatti, non si limita alla scelta di un serving attento all’ambiente: per ogni Mojito che verrà venduto durante le tappe del Jova Beach Party nel chiringuito BACARDÍ, un tipico bar sulla spiaggia che richiamerà in modo evidente le origini caraibiche del rum più premiato al mondo, il brand donerà parte del ricavato a sostegno del “BACARDÍ SOUND OF SEA PROJECT”, un innovativo progetto che sarà portato in vita in sinergia con il MaRHE Center, il Centro di Eccellenza dell’Università Milano Bicocca. Insieme ai ricercatori dell’università milanese, infatti, BACARDÍ si metterà “in ascolto del suono del mare” delle Maldive, un metodo all’avanguardia per riconoscere le zone della barriera corallina più compromesse e capire così dove intervenire con più urgenza per la sua salvaguardia.

“Nell’acqua di mare, i segnali acustici viaggiano con maggiore efficienza rispetto ai segnali elettromagnetici e chimici e rappresentano il principale sistema di trasferimento delle comunicazioni. Ogni ambiente è caratterizzato da un paesaggio sonoro specifico – spiega il professor Paolo Galli, Professore Ordinario di Ecologia presso il Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del Territorio dell’Università di Milano Bicocca e Direttore MaRHE Center Maldive –. Grazie al BACARDÍ SOUND OF SEA PROJECT potremo fare degli importanti passi avanti nella raccolta dei suoni del mare delle Maldive e identificare così le zone maggiormente degradate che potranno essere soggette ad un’azione di coral restoration, ovvero di ripristino della barriera corallina”.

Il BACARDÍ SOUND OF SEA PROJECT andrà a finanziare la borsa di studio annuale di uno dei ricercatori che saranno impegnati nell’ascolto del mare delle Maldive. Secondo la procedura sperimentata fino a questo momento, le registrazioni verranno eseguite per un periodo di circa 4-5 giorni. La raccolta dei dati sarà effettuata utilizzando un sistema di registrazione acustica mobile, grazie a idrofoni
marini posizionati in diversi punti di campionamento, in zone degradate e non degradate, permettendo così ai ricercatori di identificare i segnali caratteristici emessi da un ambiente pulito e da uno inquinato. I risultati verranno presentati anche ad EXPO 2020 Dubai.

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