Unione Italiana Food ha incontrato il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, in merito all’approvazione in Senato dell’emendamento che vieta l’utilizzo per i prodotti a base vegetale di denominazioni che si ispirano a ricettazioni e preparazioni alimentari utilizzate anche per la carne o il pesce, e/o a terminologie della macelleria, salumeria e pescheria.
L’incontro – riporta ASdnkronos – è servito a fare il punto sul percorso legislativo della norma, ora all’esame della Camera dei Deputati, e a precisare la distinzione tra i prodotti in questione e quelli di origine sintetica, dei quali si occupa il medesimo disegno di legge.
A margine dell’iniziativa, il vicepresidente del Senato ha commentato: “Quello con i rappresentanti delle aziende di prodotti a base vegetale è stato sicuramente un confronto importante. Parliamo di un comparto formato da aziende italiane ed estere, che producono valore, danno occupazione a tante persone nel nostro Paese e realizzano prodotti che rispondono a una precisa richiesta del mercato. Proprio per questo, è giusto sottolineare che i prodotti a base vegetale non hanno nulla in comune con il cibo coltivato in laboratorio, né per caratteristiche, né per materie prime usate, né per le garanzie di sicurezza fornite ai consumatori. I prodotti a base vegetale, infatti, sono realizzati con materie prime agricole tradizionali, che fanno parte da sempre della nostra cultura alimentare: verdure, cereali e legumi”.
Il dg di Unione Italiana Food, Mario Piccialuti, ha ribadito: “I prodotti a base vegetale sono ormai presenti sulle tavole dei consumatori italiani da oltre 30 anni e le loro etichette rispettano la normativa vigente, sono chiare e trasparenti e non vogliono certamente ingannare o confondere i consumatori che li scelgono”.