“Regione Lombardia ha ufficialmente candidato il patrimonio alimentare alpino al registro delle buone pratiche Unesco”. Ne danno notizia gli assessori di Regione Lombardia alla Cultura, Francesca Caruso e alla Montagna, Massimo Sertori.
Non si tratta solo di cibi o di ricette culinarie, ma di intere filiere di produzione che identificano paesaggi e connotano comunità locali delle terre alte. “La candidatura – spiegano Caruso e Sertori – contribuirà a dare valore alla cultura e alle identità presenti nelle comunità alpine, da sempre vocate alla cura e alla sostenibilità dell’ambiente”.
Il patrimonio alimentare alpino, profondamente legato agli ecosistemi di montagna, racchiude l’insieme di conoscenze, capacità, pratiche e valori, che le comunità di uomini e donne che abitano le terre alte trasmettono nel tempo di generazione in generazione. Un patrimonio vivente, modello di sostenibilità ambientale e sociale. “Si tratta – continuano gli assessori regionali – di un ulteriore passo in avanti per valorizzare e salvaguardare le tradizioni, le eccellenze e i valori delle comunità alpine, trasmesse di generazione in generazione, e che rendono unica la nostra regione”.
Il processo di Candidatura multinazionale è coordinato dall’Italia in partenariato con i Paesi dell’arco alpino: Svizzera, Francia e Slovenia. “Regione Lombardia – continuano Sertori e Caruso – ha già realizzato iniziative concrete e progetti di valorizzazione e di rilancio del patrimonio alimentare, tra i quali si cita, in particolare, il progetto Interreg alpine space ‘AlpFoodway’ (2017-2019) che ha consolidato il network delle Regioni alpine a sostegno della candidatura multinazionale nel registro delle buone pratiche Unesco”.
Le interlocuzioni di Regione Lombardia con la commissione nazionale italiana Unesco e il ministero della Cultura sono state avviate nel 2021. La direzione generale cultura, referente istituzionale del percorso di candidatura, ha quindi provveduto a finalizzare secondo le indicazioni nazionali, i contenuti del formulario da mettere a disposizione del ministero della Cultura e della commissione nazionale italiana Unesco.
Con la presentazione del formulario si aprirà la fase di allargamento e consolidamento del network istituzionale di candidatura attraverso l’organizzazione di riunioni e comunicazioni sui territori a diversi livelli.