Aula della Camera ha approvato ieri in via definitiva, con 159 sì, 53 no e 34 astenuti, il disegno di legge contro la carne coltivata ed è subito scontro con le opposizioni.
Con tanto di rissa davanti a Palazzo Chigi tra il presidente di Coldiretti Ettore Prandini e il deputato di +Europa, Benedetto Della Vedova. Il racconto di Ansa.
Tutto comincia quando Della Vedova, insieme ad una delegazione di +Europa, guidata dal segretario Ricardo Magi, va davanti a Palazzo Chigi con dei cartelli in mano per protestare contro il provvedimento da loro definito “oscurantista”, mentre l’ Assemblea di Montecitorio sta per votare. Sui cartelli campeggia la scritta: “Coltivate l’ignoranza- Il ddl anti-scientifico e anti-italiano”. Dall’altra parte di Via del Corso c’è un nutrito drappello di allevatori e agricoltori di Coldiretti che manifesta a sostegno del governo e del ddl, ‘armati’ di bandiere e megafoni.
Il presidente della Confederazione Ettore Prandini, appena vede i deputati, corre verso Della Vedova e gli si avvicina con fare minaccioso, fino a sfiorargli il viso con il suo, gridando più volte: “Delinquente e buffone!” cercando di strappargli il cartello dalle mani. Ad aiutarlo nell’impresa arrivano altri di Coldiretti che urlano verso il parlamentare: “Nun te vota neanche tua moglie! Buffone!”. Si arriva alle mani, ma alcuni presenti, tra cui agenti della Digos, riescono a separarli facendo tornare Prandini al di là della strada, tra i suoi. Lui, ripreso dalle telecamere, sorride, mentre parte il coro di “Buffoni! Buffoni!” verso i deputati, potenziato dai megafoni.
Della Vedova e Magi ribattono: “Davvero una bella confederazione democratica quella di Coldiretti!”. Ma poi, rientrati alla Camera, si sfogano con i cronisti spiegando che l’aggressione subita, che vanno subito a denunciare ai carabinieri, “è un pessimo segnale”, “un fatto gravissimo”, “eversivo”. “Coldiretti – incalza Della Vedova – si sente autorizzata ad aggredire dei parlamentari che devono poter esprimere la propria opinione perché si sente spalleggiata” dal centrodestra. Quindi, invita il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida a non andare in piazza da Coldiretti a gioire per il voto perché altrimenti “legittimerebbe l’aggressione”. Il ministro, invece, ci va, insieme al capogruppo di FdI alla Camera Tommaso Foti e stringe la mano a Prandini sotto Galleria Colonna, tra gli applausi degli agricoltori di Coldiretti, veri ispiratori del ddl che vieta di produrre e commerciare prodotti derivanti da colture cellulari o da tessuti di animali vertebrati. Il testo, infatti, prende il via da una sorta di “petizione” promossa da Coldiretti che la senatrice a vita, Elena Cattaneo, definisce “manipolativa” perchè “trattasi in realtà di un volantino disegnato come un fumetto, che separa il ‘buon’ cibo ‘naturale’ dal ‘cattivo’ cibo ‘sintetico’”.
Prandini, forte del sostegno dei suoi e dei ministri che lo abbracciano, annuncia di voler denunciare i parlamentari, che, a suo dire, l’avrebbero “provocato” e invita Della Vedova a chiedergli “scusa”. I deputati di +Europa incassano la solidarietà del presidente della Camera, Lorenzo Fontana (“Le divergenze d’opinione non devono mai trascendere in forme di violenza”), della leader del Pd Elly Schlein, il cui gruppo decide di astenersi, del M5S, di Avs e di IV. “Scontri fisici per di più sotto le istituzioni sono senza precedenti. Spero che Coldiretti si scusi” è il commento del leader di Azione, Carlo Calenda. Ma la maggioranza tira dritto ed esulta con Lollobrigida che annuncia di voler portare subito la questione in Europa e con Foti che spiega come ora l’Italia si ponga “all’avanguardia del mondo” nella lotta alla carne sintetica.
“In Italia – commenta il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani – il cibo è cultura e tradizione e la battaglia è difendere le tradizioni di eccellenza”. “Lo stop alla carne ‘cruelty free’ esprime un’ideologia e una visione oscurantista”, accusa l’Enpa che prevede “una nuova condanna della Corte di Giustizia europea” per l’Italia. Mentre la Lav parla di norma “antiscientifica” che “protegge chi inquina”.